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31 MAGGIO
Oggi, ma nel 1939, a Moncalieri, in provincia di Torino, crollava il ponte sul Po, causando nove morti, per lo sgretolarsi dei pilastri dato dagli scavi selvaggi nel letto del fiume, per prelevare la fanghiglia impiegata nel cantiere di via Roma. Il collegamento tra il capoluogo piemontese e la cittadina ritiro di Maria Clotilde di Savoia aveva ceduto già 12 volte, facendo partire il computo dalla struttura in muratura eretta nel 1196 dai Templari. Nel 1848 era stato aggiunto il passante ferroviario. L’impianto franato nel 1939, a percorrenza stradale, era datato 1882. Le avvisaglie del disastro (nella foto, particolare, il disegno di Vittorio Pisani sulla copertina del settimanale “La Tribuna illustrata”, supplemento del quotidiano “La Tribuna”, di Roma, numero 25, anno XLVII, del 18 giugno 1939) erano già state prese in considerazione dal Genio civile che aveva impedito il via vai a motore, limitando la percorrenza a pedoni e biciclette. Tra l’altro il boato del collasso strutturale veniva scambiato per il tardivo tentativo di agguato dinamitardo a Benito Mussolini. Venti giorni prima, infatti, il 15 maggio, il Duce aveva solcato la sopraelevata per andare ad inaugurare la fabbrica della Fiat di Mirafiori. Il 4 giugno successivo verrà attrezzato un impianto sostitutivo con assi montate su barche. Che, l’1 settembre, verrà integrato con travate metalliche. Lo scoppio del secondo conflitto mondiale renderà più ardua la riedificazione in cemento. Che comunque verrà completata, 150 metri più a valle, nel 1946 e nel ’48 per i treni. Tutta la vicenda verrà raccontata nel volume di Bruno Gambarotta, “Ero io su quel ponte”, che verrà pubblicato da Manni editori, di San Cesario di Lecce, nel 2019.