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5 agosto

Oggi, ma nel 1962, a Los Angeles, nel quartiere Brentwood, veniva trovata senza vita, da Ralph Grimson, medico psichiatra che l’aveva in cura, nella camera da letto della sua abitazione, la star del mondo dello spettacolo Marylin Monroe, nome d’arte di Norma Jean Monterson, di 36 anni. Verosimilmente la causa della morte era suicidio per overdose da barbiturici. Ma verranno battute svariate piste. Dal delitto commissionato dalla Mafia statunitense, per vendetta politica nei confronti della famiglia Kennedy, riguardo a promesse non mantenute in campagna elettorale.

Oppure richiesto dai Kennedy, per soffocare la relazione con il secondogenito Bob. Ma altre ipotesi si aggiungeranno, come quella dell’intervento della Cia. La notizia della prematura dipartita terrena della bionda losangelina, tra le più celebri della storia del cinema, non solo Usa, farà il giro del mondo. Nel Belpaese, nella prima pagina del “Corriere d’informazione”, del 6 agosto di quel 1962, verrà riportato il pezzo (nella foto, particolare) “La favola sbagliata di Marilina”, scritto dal giornalista Dino Buzzati.

Nell’articolo la brillante penna del quotidiano meneghino di via Solferino: «Che ne sapevamo noi dei suoi crucci, delle sue delusioni, delle sue crisi spirituali? Sembrava giunta al vertice di quelli che sono i sogni delle giovanette […]. Chi verso la gloria, la ricchezza e la felicità non ha potuto avvicinarsi neanche di un centimetro, chi conduce una vita mediocre e faticata, chi è oppresso da miserie e da ingiustizie fa il seguente pensiero […]. Oh come ero idiota a invidiare la sorte della bellissima Marilina, come sono stupide le mie gelosie per quelli che sembrano i beniamini della vita. Io, povero diavolo […] in fin dei conti ero meno infelice di lei, l’inavvicinabile dea».