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8 SETTEMBRE

Oggi, ma nel 1952, a Roma, Francesca “Saverio” Cabrini, canonizzata il 7 luglio 1946 da Papa Pio XII, prima santa della chiesa cattolica statunitense, veniva elevata a patrona di tutti gli emigranti dallo stesso pontefice Eugenio Pacelli in virtù della missione compiuta in vita dalla religiosa. Che era stata inviata dal successore di San Pietro Leone XIII ad evangelizzare l’America, sia quella del nord che quella del sud, dal 1889, quando aveva 39 anni, per prestare assistenza proprio agli espatriati dal Belpaese, grazie alla conoscenza di base dell’inglese e dello spagnolo che poi migliorerà girando. Aveva iniziato da New York (nella foto, particolare, ritratta in allegoria proprio mentre era intenta a svolgere il suo ministero di sostegno ai bisognosi arrivati dall’Italia per trovare da vivere nella Grande mela, con la Statua della libertà alle spalle). Originaria di Sant’Angelo Lodigiano, in quel di Lodi, classe 1850, naturalizzata statunitense nel 1909, fondatrice dell’istituto religioso di diritto pontificio delle Missionarie del sacro cuore di Gesù a Codogno, il 14 novembre 1880, era morta a Chicago, il 22 dicembre 1917, a 67 anni, stroncata dalla malaria, nonostante inizialmente avesse fatto richiesta in Vaticano per essere assegnata alla Cina. La sua azione aveva dato vita ad una sorta di pionieristico servizio sociale assistenziale e a strutture d’educazione cattolica divenute veri e propri punti di riferimento anche per le classi più agiate. La vicenda verrà rievocata anche nel film per il piccolo schermo tricolore intitolato “Mother Cabrini”, del 2019, scritto e diretto da Daniela Gurrieri, incentrato particolarmente sulla centralità delle scuole create dalla Cabrini. Il lungometraggio, con l’attrice Cristina Odasso nel ruolo della futura santa, sarà proiettato, il 24 settembre 2019, alla Camera dei deputati, in occasione della celebrazione italiana della Giornata mondiale del migrante e del rifugiato, e sarà trasmesso per il grande pubblico, su Rai Uno, il 6 gennaio 2021.