ANDIAMO CON ORDINE
C'era una volta l'amico postino
C'era una volta il postino: ogni giorno per mesi e anni percorreva le stesse strade, apriva i medesimi portoni, imparava a memoria tutti i nomi, compresi quelli dei cani, e gli orari dei suoi utenti: gli abitanti di uno spicchio di città che aveva la possibilità di conoscere come nessun altro. Da qualche tempo però il vecchio portalettere è in via di estinzione, sostituito da colleghi armati di un computer palmare (necessario a trasmettere attraverso una sim telefonica, mentre imbuca le lettere, l'orario e le coordinate in cui si trova), identificati con la minacciosa sigla Ctd (che vuol dire semplicemente "contratto a tempo determinato"). Il Ctd, quando è fortunato, resta su una zona qualche mese: oppure cambia quartiere e paese da un giorno all'altro, a volte anche provincia. In ogni caso, ha un contratto in scadenza e dopo tre o quattro mesi, dal momento in cui comincia a orientarsi in un quartiere, spesso viene spostato. Entro la fine del 2018, Poste Italiane stabilizzerà con contratti a tempo indeterminato 1080 addetti che lavorano o hanno lavorato in azienda con contratto a tempo determinato. Nessuno di loro, però, sarà un dipendente o un ex dipendente dei centri di distribuzione postali in Abruzzo. Nel piano di stabilizzazioni sono infatti completamente escluse le regioni Abruzzo, Sardegna, Toscana, Umbria, Marche, Sicilia, Calabria, Campania, Basilicata, Molise, Puglia. Anche sul fronte delle trasformazioni da part time in full time (1126 quelle previste) l'Abruzzo resterà a quota zero, unica regione assieme al Molise. La speranza è che il piano industriale Deliver 2022 preveda qualcosa di diverso per l'anno prossimo. Il piano di stabilizzazioni è diviso in due fasi: la prima, che Poste Italiane effettuerà entro il 12 giugno 2019, riguarderà i lavoratori che abbiano lavorato per un periodo superiore a 6 mesi complessivi e che hanno manifestato la volontà di avvalersi del diritto di precedenza: in sostanza, è una domanda che si può fare al termine del periodo lavorativo a tempo determinato. Il diritto di precedenza ha durata di un anno. Per essere presi in considerazione dalla stabilizzazione, il diritto di precedenza deve essere ancora attivo: quindi può sperare solo chi ha smesso di lavorare in questi ultimi mesi. Ma le graduatorie sono provinciali, e per l'Abruzzo, al momento, non ci sono posti. L'accordo esclude esplicitamente chi maturerà il diritto di precedenza nei prossimi mesi. La seconda fase, con assunzioni programmate dal 13 giugno 2019 al 31 dicembre 2020, metterà in graduatoria chi ha lavorato nel recapito (o nello smistamento) per almeno 12 mesi, a partire dal 1 gennaio 2014. In questa graduatoria confluiranno, a livello nazionale, tutti gli esclusi. L'obiettivo finale del piano quinquennale, secondo il resoconto pubblicato sul sito di Poste, è ridurre il personale complessivo da 138mila unità (dato 2017) a 123mila "con una riduzione media annua di tremila nel periodo 2018-2022 (riduzione media annua 2015-2017: 2.800)". Sul fronte delle assunzioni, è previsto l'ingresso di 10mila nuove "figure professionali qualificate", dicitura che sembrerebbe comunque escludere addetti al recapito: è certo che la metà di questi saranno "esperti in ambito finanziario e assicurativo". Una buona notizia c'è: l'età media dei dipendenti Poste Italiane è 50 anni, dunque "se andranno in pensione a 60 anni, oltre la metà dell’organico di Poste Italiane attuale sarà congedato nei prossimi dieci anni, permettendo così l’assunzione di nuove figure professionali qualificate e di giovani talenti".
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