TURNO DI NOTTE
L'Italia nel 2100? Un Paese dimezzato
Il futuro ha un cuore antico. È un modo di dire, questo, che tradisce la nostalgia per il buon tempo andato, quando, con lo sguardo della memoria, tutto sembrava andare per il verso giusto. Ma un articolo pubblicato ieri dalla rivista scientifica The Lancet sembra dare a quel detto un nuovo e imprevisto significato.
Secondo l’autorevole rivista britannica, la Terra ospiterà 8,8 miliardi di persone nel 2100: due miliardi in meno rispetto alle attuali proiezioni delle Nazioni Unite. A rivelarlo è lo studio di un gruppo internazionale di ricercatori. Secondo questo rapporto, entro la fine di questo secolo, 183 dei 195 Paesi attualmente esistenti saranno scesi al di sotto della soglia di sostituzione necessaria per mantenere i livelli di popolazione.
In particolare, più di 20 Paesi, tra cui l’Italia, vedranno diminuire il loro numero di abitanti di almeno la metà. L’Italia dovrebbe passare a 30 milioni di abitanti dagli attuali 60, facendo un salto indietro nel tempo fino al 1890.
Insomma, i nostri discendenti dovrebbero passarsela meglio: meno file agli sportelli per gli adulti e più spazio per tornare a giocare a pallone in strada per i bambini. Se tutto dovesse filare liscio, dovrebbero diminuire anche i premi letterari e i libri pubblicati dagli scrittori della domenica. Ammettiamolo: mai il futuro è apparso più roseo. Peccato non esserci.
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