PALLA AL CENTRO
La Juve di Pirlo è già un'altra squadra
Entusiasmo, intensità ed energia. Quasi non sembra la squadra lenta e involuta che fino a un paio di mesi fa si trascinava per arrivare al traguardo del nono scudetto di fila. La prima sensazione della nuova Juventus è buona. Ma è una sensazione, perché serviranno tempo e risultati per valutare, pesare e giudicare la Juventus di Andrea Pirlo. Però, lo spirito c’è. Anche il gioco, verrebbe da dire, in base alle azioni da rete create. Nella passata stagione la Vecchia Signora ha perso 21 punti una volta in vantaggio: al debutto, invece, ha segnato dopo 12’ e ha continuato a macinare gioco, mantenendo la porta imbattuta. Squadra propositiva e manovra fluida in verticale. Sembra che si diverta giocando. Sensazioni superficiali, per carità. Solo il primo impatto. Di certo, è scomparsa l’impronta di Sarri, confusa e irrazionale. Foga e agonismo in aggiunta alle qualità dei singoli. Ad esempio, quelle di Kulusevski che si è presentato bene in attesa che arrivi un centravanti di ruolo. Ma è un mercato difficile, perché non ci sono soldi. Nè in Italia nè in Europa. Solo il Chelsea ha speso tanto nel continente. Ognuno è costretto a tenersi i suoi per evitare il deprezzamento dei cartellini a bilancio. Meno ricavi per colpa della crisi da Covid e per la serie A oberata dai debiti la prospettiva è di quelle da far tremare i polsi. Si rivedono i tifosi sugli spalti. A piccole dosi, ma gli stadi iniziano a riaprire al pubblico. Si tratta di un altro segnale di normalità, quasi una sfida ai dati dei contagi che non accennano a scendere da un mese a questa parte.
@roccocoletti1
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