TURNO DI NOTTE
Quegli eroi della musica rock al tramonto
«Scusate, non sto bene, sono veramente dispiaciuto». Elton John, ha chiuso così, in lacrime, il concerto, sabato sera, ad Auckland in Nuova Zelanda, dopo un calo di voce dovuto a una polmonite acuta. La scaletta si è fermata al sedicesimo brano sui 25 previsti nei concerti di quello che è stato annunciato come l'ultimo tour della carriera del 72enne cantante inglese. Quello degli ultimi tour sta diventando una moda per le rockstar che hanno girato la boa dei 70 anni. Resistono, per ora, alla tentazione del passo di addio miti come Paul McCartney e i Rolling Stones. Nel tramonto delle stelle della musica pop e rock che furono illuminate da fama e gloria mezzo secolo fa c’è qualcosa di inevitabile. Musicisti classici come i pianisti Horowitz e Rubintsein continuarono a esibirsi ben oltre gli 80 anni. La differenza sta nel fatto che la musica pop e rock coincide con il mito della primavera e del romance di cui parlava, 50 anni fa, lo scrittore canadese, Northrop Frye, nel suo libro, Anatomia della critica. Si tratta di una fase ciclica che corrisponde all’alba, alla primavera, con i miti della nascita dell’eroe e della vittoria sull’inverno, sulla morte. Voler continuare a incarnare quel mito oltre i confini della giovinezza significa violare quel codice mitico ed esporsi alla replica del tempo. Che arriva sempre: inevitabile e crudele.
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