CHIETI

Abruzzo "regione-lager": 15 campi di concentramento fascisti sui 48 italiani

Mostra in occasione del Giorno della memoria nel palazzo della Provincia dal 18 al 31 gennaio

CHIETI. Furono 15 i campi fascisti di concentramento in Abruzzo su un totale di 48 nell'intera penisola e 63 "località di internamento libero, una sorta di domicilio coatto riservato a quei deportati che erano ritenuti meno pericolosi, nelle contingenze belliche".

La storia di questa "regione-lager" sarà raccontata da una mostra che verrà inaugurata mercoledì 18 gennaio nel Palazzo della Provincia di Chieti e rimarrà esposta fino al 31 gennaio: il tutto come culmine per il Giorno della Memoria 2023, nell'ambito della XXIII edizione del progetto "Il Calendario della Repubblica-Il Dovere della Memoria".

Ad organizzare la mostra 'I campi di concentramento fascisti in Abruzzo dal 1940 al 1943' è lo storico Giuseppe Lorentini con Kiara F. Abad Bruzzo, Gianni Orecchioni, Nicola Palombaro, realizzata con il patrocinio e il contributo del Comune di Casoli.

I quattordici pannelli di cui è costituita la mostra "vogliono avvicinare un pubblico sempre più ampio alla riscoperta dell'internamento civile fascista che per anni è rimasto nell'oblio", documentando "il sistema concentrazionario italiano durante la Seconda guerra mondiale e, nello specifico, negli anni 1940-1943, evidenziando come l'Abruzzo sia stata la regione prescelta dal regime fascista" per attuarlo, perché, "collocata al centro dell'Italia e lontana dai luoghi di frontiera, difficile da raggiungere perché isolata dalle montagne e dal mare, poco politicizzata e priva di grandi centri urbani" .