Accordo segreto sulle comunali 2011 La Destra attacca
Mastrocola (Progetto nazionale) oggi mostra il documento «È un fatto grave e non solo politicamente»
LANCIANO. È il giorno della verità sul patto segreto siglato tra Mario Pupillo, Pino Valente e Donato Di Fonzo, tra il primo e il secondo turno delle elezioni comunali del 2011. Questa mattina, come annunciato, Fiorello Mastrocola (Progetto nazionale) mostrerà il documento nel quale, secondo la destra cittadina, i tre ex concorrenti nella corsa a Palazzo di Città si spartirebbero assessorati e incarichi negli enti pubblici prima di coalizzarsi per battere il centrodestra uscente nel turno di ballottaggio. «Un fatto grave politicamente e non solo», ha sottolineato Mastrocola. Secondo chi accusa la triade a capo del Comune, infatti, il documento potrebbe configurare dei reati penali.
Alla vigilia della conferenza-rivelazione, la maggioranza sotto accusa si tiene lontana dai commenti ufficiali e aspetta di sentire come gli avversari politici presenteranno la vicenda. Se, soprattutto, saranno davvero in grado di presentare il fatidico documento o finirà tutto in una boutade.
L’argomento è stato affrontato anche nella solita riunione di maggioranza del mercoledì. Per qualcuno si tratta di una “vendetta” frutto di promesse o speranze disattese, magari. Intanto il sindaco e i suoi hanno tracciato la linea difensiva per replicare agli attacchi degli avversari. L’attuale amministrazione rimanderà al mittente le accuse di aver commesso degli illeciti penali e risponderà piuttosto con le poltrone cancellate, come quella del direttore generale delle Farmacie (incarico ricoperto dall’ex sindaco Nicola Fosco, che pesava in bilancio oltre 100 mila euro), e i consigli d’amministrazione ridotti, a cominciare da quello dell’EcoLan, l’ex Consorzio smaltimento rifiuti.
Due anni fa, senza i voti delle liste civiche, difficilmente Pupillo avrebbe avuto la meglio sullo sfidante del Pdl, Ermando Bozza (che aveva ottenuto il 52% dei voti di lista). Valente e Di Fonzo erano stati due agguerriti sfidanti: l’alleanza con Pupillo potrebbe aver richiesto di fissare alcune garanzie. Meno chiaro è il perché l’attuale giunta abbia indetto un bando pubblico per la presidenza delle Farmacie comunali - e successivamente anche della Fiera - quando l’incarico era in quota a una determinata forza politica. Del resto non è un mistero che si tratti di nomine fiduciarie, politiche, che spettano al sindaco. Farle passare per qualcos’altro, invocando trasparenza e volontà di cambiamento e poi scoprire che celavano il vecchio metodo degli accordi tra partiti, potrebbe essere il vero inciampo per la giunta Pupillo in questa intricata vicenda di mezza estate. (s.so)
©RIPRODUZIONE RISERVATA