Acqua, primi centri a secco

Disagi nel rione Santa Rita, a San Vito e Fossacesia

LANCIANO. Il gran caldo fa impennare i consumi di acqua durante il giorno. Così la notte, in qualche centro o quartiere, i rubinetti restano a secco. Succede a San Vito, Fossacesia e nella zona di Santa Rita a Lanciano. «Non è crisi idrica», puntualizza la Sasi, la società pubblica che gestisce il servizio in 92 Comuni del Chietino. Problemi di approvvigionamento, invece, ci sono stati nel supercarcere di Villa Stanazzo, dovuti al sovraffollamento di detenuti.

Se di giorno l'acqua scorre a fiumi, per lavarsi, rinfrescarsi e bere col gran caldo, la notte le condotte vengono chiuse per permettere ai serbatoi di riempirsi in vista della nuova giornata. Non succede dovunque, ma segnalazioni e lamentele arrivano da San Vito paese, Fossacesia e dalle zone fornite dal serbatoio del quartiere Santa Rita a Lanciano. Qui l'acqua va via dopo la mezzanotte, nei centri costieri anche dalle 23 fino alle 5 di mattina.

Non è come gli anni passati, quando la risorsa idrica scarseggiava davvero, ma i disagi ci sono: bisogna rinunciare a una doccia prima di andare a letto, non si possono attivare lavastoviglie o lavatrici per i panni di sera quando l'energia elettrica costa di meno. «Eppure dalla Sasi avevano detto che quest'estate l'acqua c'era», commenta più di un utente che si ritrova con i rubinetti a secco la notte.

«Confermiamo che l'acqua alle sorgenti abbonda, come non succedeva da qualche anno», spiega Domenico Di Renzo, tecnico della società che gestisce il servizio idrico, «questo non significa che, se serve, non avremmo chiuso i serbatoi. Ma questo succede in pochi casi rispetto ai 92 Comuni gestiti dalla Sasi e non sempre per le stesse ragioni. A San Vito, ad esempio, ci sono difficoltà gestionali per l'orografia del territorio: alla Marina, dove in questo periodo c'è più gente, non esiste un serbatoio, così va in crisi il paese. A Lanciano su 17 serbatoi, solo uno viene chiuso. Non è crisi: nel complesso la situazione nei 92 Comuni è buona».

La portata dell'acqua alle sorgenti è di 1.400 litri al secondo, dei quali 1.200 vengono effettivamente utilizzati. «Se si riducessero i consumi, specie quelli impropri», aggiunge il presidente della Sasi, Gaetano Pedullà, «nessuno avrebbe disagi». Da due giorni, invece, problemi di approvvigionamento si verificano nel supercarcere di Villa Stanazzo. Ieri l'acqua è stata portata con le autobotti dei vigili del fuoco.

I tecnici della Sasi hanno effettuato sopralluoghi per individuare eventuali perdite. Ma il problema è uno. «L'impianto del carcere è standardizzato per 200-250 detenuti, mentre adesso ce ne sono 370», dice il direttore della casa circondariale, Massimo Di Rienzo, «in questi giorni di caldo il consumo di acqua è aumentato e col sovraffollamento di detenuti l'impianto è andato in sofferenza».

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