Acqua sott’accusa dal 2005 Ecco l’atto del ministero
L’8 giugno di due anni fa era già emergenza
PESCARA. Ato e Aca, finite sott’accusa per avere perso due anni senza risolvere i problemi di emergenza idrica, continuano a rimanere in silenzio. Ma ieri, Il Centro è venuto in possesso di un altro documento, che risale al 2005, in cui si parla già espressamente di pozzi inquinati a Castiglione a Casauria.
Si tratta di una lettera, datata 8 giugno e firmata dall’allora direttore generale del ministero dell’Ambiente, Gianfranco Mascazzini. E’ stata inviata al direttore del servizio Gestione rifiuti della Regione, all’Arta, al presidente della Provincia, al sindaco di Bussi e, per conoscenza, al ministero della Salute, al presidente dell’Istituto superiore di sanità, al direttore dell’Apat e alla procura di Pescara. In alto, nella tabella, pubblichiamo alcuni stralci.
Ecco cosa dice la lettera. Mascazzini fa presente la necessità di avviare un’attività di monitoraggio nei pozzi, perché dice espresamente che sono inquinati. Poi spiega: «... Si rileva che l’operazione di miscelazione effettuata tra le acque emunte dai pozzi inquinati, Campo pozzi Sant’Angelo e le acque non inquinate, captate dalle Sorgenti del Giardino, è espressamente vietata ai sensi del decreto legislativo 31/01, poiché tale intervento provocherebbe il deterioramento del livello esistente di qualità delle acque». E’ la conferma che la scoperta dell’acqua inquinata risale a 2 anni fa. E perché nessuno ha impedito che si utilizzasse e che si miscelasse con quella pulita del Giardino?
Il direttore generale conclude già nel 2005 ritenendo necessario «valutare la possibilità di promuovere l’azione di risarcimento del danno ambientale».(a.ben)
Si tratta di una lettera, datata 8 giugno e firmata dall’allora direttore generale del ministero dell’Ambiente, Gianfranco Mascazzini. E’ stata inviata al direttore del servizio Gestione rifiuti della Regione, all’Arta, al presidente della Provincia, al sindaco di Bussi e, per conoscenza, al ministero della Salute, al presidente dell’Istituto superiore di sanità, al direttore dell’Apat e alla procura di Pescara. In alto, nella tabella, pubblichiamo alcuni stralci.
Ecco cosa dice la lettera. Mascazzini fa presente la necessità di avviare un’attività di monitoraggio nei pozzi, perché dice espresamente che sono inquinati. Poi spiega: «... Si rileva che l’operazione di miscelazione effettuata tra le acque emunte dai pozzi inquinati, Campo pozzi Sant’Angelo e le acque non inquinate, captate dalle Sorgenti del Giardino, è espressamente vietata ai sensi del decreto legislativo 31/01, poiché tale intervento provocherebbe il deterioramento del livello esistente di qualità delle acque». E’ la conferma che la scoperta dell’acqua inquinata risale a 2 anni fa. E perché nessuno ha impedito che si utilizzasse e che si miscelasse con quella pulita del Giardino?
Il direttore generale conclude già nel 2005 ritenendo necessario «valutare la possibilità di promuovere l’azione di risarcimento del danno ambientale».(a.ben)