Acquisti natalizi mortificati dalla crisi Calo del 15 per cento, ignorati gli sconti
La Confcommercio: «Reggono gli alimentari». La Confesercenti: «Forse si attendono i saldi».
VASTO. La crisi economica mortifica gli acquisti natalizi: i clienti non inseguono più neanche gli sconti e le occasioni. I commercianti lamentano un calo delle vendite del 15% rispetto allo scorso anno. «Ci sono prodotti come gli alimentari e l’abbigliamento che reggono, altri come i tencologici, hi-fi e telefonini che invece vengono snobbati», osserva Angelo Allegrino, presidente della Confcommercio provinciale. La crisi economica cambia inevitabilmente le abitudini. Al bando tutto ciò che è superfluo. L’incertezza del futuro frena gli acquisti. Dopo un rapido giro nei negozi del centro, i commenti dei commercianti depongono comunque su un 2009 molto difficile. Natale, dunque, segna il trend di quello che è stato l’ultimo anno. Le famiglie hanno paura del futuro.
Le spese sono oculate. Persino nei centri commerciali si registra una flessione. In aumento solo la vendita dei prodotti di pasticceria, dolciumi e alimentari in genere. «Gli associati di Confcommercio parlano di un calo fra il 10 e il 15 per cento. E’ inevitabile considerando che migliaia di lavoratori del comprensorio sono in cassa integrazione e molti altri hanno perso il posto. Visto, comunque, che la speranza è l’ultima a morire, confidiamo nelle strenne acquistate gli ultimi giorni», dice Allegrino. Anche la Confesercenti confida negli acquisti dell’ultimo minuto.
«La crisi c’è e si avverte. Quest’annno più del 2008», dice il rappresentante locale dell’associazione, Simone Lembo. «Il quadro economico del comprensorio non è piacevole, le famiglie sono in difficoltà: la prudenza negli acquisti è comprensibile e legittima. Probabilmente proprio per questo molti clienti aspetteranno i saldi di gennaio per fare acquisti mentre a Natale ripiegano su beni di largo consumo e alimentari». Insomma, parola d’ordine del Natale 2009 è cautela. E poco importa se i prezzi in qualche caso sono inferiori allo scorso anno.
Le spese sono oculate. Persino nei centri commerciali si registra una flessione. In aumento solo la vendita dei prodotti di pasticceria, dolciumi e alimentari in genere. «Gli associati di Confcommercio parlano di un calo fra il 10 e il 15 per cento. E’ inevitabile considerando che migliaia di lavoratori del comprensorio sono in cassa integrazione e molti altri hanno perso il posto. Visto, comunque, che la speranza è l’ultima a morire, confidiamo nelle strenne acquistate gli ultimi giorni», dice Allegrino. Anche la Confesercenti confida negli acquisti dell’ultimo minuto.
«La crisi c’è e si avverte. Quest’annno più del 2008», dice il rappresentante locale dell’associazione, Simone Lembo. «Il quadro economico del comprensorio non è piacevole, le famiglie sono in difficoltà: la prudenza negli acquisti è comprensibile e legittima. Probabilmente proprio per questo molti clienti aspetteranno i saldi di gennaio per fare acquisti mentre a Natale ripiegano su beni di largo consumo e alimentari». Insomma, parola d’ordine del Natale 2009 è cautela. E poco importa se i prezzi in qualche caso sono inferiori allo scorso anno.