Addio a Di Meo, celebrò le nozze della Milo
È morto a 93 anni l’ex sindaco di Casalincontrada. Una vita per politica e per i valori democristiani
CHIETI. Una vita segnata dalla passione per la politica e secondo i valori democristiani. Se ne va all’età di 93 anni Lorenzo Di Meo, già primo cittadino di Casalincontrada negli anni Sessanta, che celebrò le nozze tra Sandra Milo, musa ispiratrice del grande registra Federico Fellini, e Ottavio De Lollis.
Un gossip seguitissimo per quell’epoca e anche per la comunità locale che in quegli anni attendeva con ansia le vacanze estive che la nota coppia trascorreva nella villa di Casalincontrada. «La visita della coppia era un’attrazione per i cittadini», ricorda l’allora sindaco di Casalincontrada, Vincenzo Mammarella. La villa De Lollis è stata poi ceduta dalla famiglia al Comune, che ha provveduto recentemente alla sua ristrutturazione. A Di Meo si deve l’inaugurazione nel 1963 del monumento in marmo bianco in onore di Cesare De Lollis, noto filologo e storico della letteratura italiana, davanti al cancello dell’abitazione.
Di Meo ha ricoperto il ruolo primo cittadino di Casalincontrada dal 1956 al giugno del 1970, e durante il mandato ha sempre mostrato una forte adesione ai valori del partito democristiano, rimanendo in linea con la posizione dell’allora governo italiano. «I suoi ideali erano in accordo con quelli della maggior parte dei suoi concittadini», dice Mammarella, «è sempre stato fedele al suo credo anche se spesso si scontrava con le diverse vedute dell’opposizione». Un uomo fermo sui suoi valori politici. Insignito del titolo di Cavaliere, Di Meo ha svolto il suo mandato «in anni difficili della nostra nazione», ricorda Mammarella, «aveva una visione della politica come missione, più che come professione».
Dopo gli anni a capo della giunta, Di Meo ha continuato ad essere presente in politica come assessore provinciale di Chieti per quasi un decennio, fino al 1979, e ha poi occupato ruoli amministrativi all’interno della Confagricoltura. «È stata una figura politica di grande rilievo per la nostra amministrazione e per i cittadini», ricorda Mammarella, «amministrare oggi è difficile, ma in quei periodi lo era ancora di più perché le risorse erano scarse».
Di Meo lascia la moglie Anna Lina, i figli Giuseppe e Adalgisa, i nipoti e tutti i parenti. I funerali si svolgono oggi alle 15 nella chiesa della Madonna delle Grazie.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Un gossip seguitissimo per quell’epoca e anche per la comunità locale che in quegli anni attendeva con ansia le vacanze estive che la nota coppia trascorreva nella villa di Casalincontrada. «La visita della coppia era un’attrazione per i cittadini», ricorda l’allora sindaco di Casalincontrada, Vincenzo Mammarella. La villa De Lollis è stata poi ceduta dalla famiglia al Comune, che ha provveduto recentemente alla sua ristrutturazione. A Di Meo si deve l’inaugurazione nel 1963 del monumento in marmo bianco in onore di Cesare De Lollis, noto filologo e storico della letteratura italiana, davanti al cancello dell’abitazione.
Di Meo ha ricoperto il ruolo primo cittadino di Casalincontrada dal 1956 al giugno del 1970, e durante il mandato ha sempre mostrato una forte adesione ai valori del partito democristiano, rimanendo in linea con la posizione dell’allora governo italiano. «I suoi ideali erano in accordo con quelli della maggior parte dei suoi concittadini», dice Mammarella, «è sempre stato fedele al suo credo anche se spesso si scontrava con le diverse vedute dell’opposizione». Un uomo fermo sui suoi valori politici. Insignito del titolo di Cavaliere, Di Meo ha svolto il suo mandato «in anni difficili della nostra nazione», ricorda Mammarella, «aveva una visione della politica come missione, più che come professione».
Dopo gli anni a capo della giunta, Di Meo ha continuato ad essere presente in politica come assessore provinciale di Chieti per quasi un decennio, fino al 1979, e ha poi occupato ruoli amministrativi all’interno della Confagricoltura. «È stata una figura politica di grande rilievo per la nostra amministrazione e per i cittadini», ricorda Mammarella, «amministrare oggi è difficile, ma in quei periodi lo era ancora di più perché le risorse erano scarse».
Di Meo lascia la moglie Anna Lina, i figli Giuseppe e Adalgisa, i nipoti e tutti i parenti. I funerali si svolgono oggi alle 15 nella chiesa della Madonna delle Grazie.
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