Alberi a rischio crollo e reti elettriche in tilt: protesta a Sant’Amato
Non eseguita la rimozione chiesta dai carabinieri forestali Di Diego: «Le contrade si aspettavano di più dal Comune»
LANCIANO. Gli alberi scampati al vasto incendio dell’agosto 2021 sono ancora lì dopo due anni, con il loro carico di pericolo. Piante visibilmente secche o gravemente danneggiate dalle fiamme, che per una intera giornata flagellarono le contrade a nord-ovest di Lanciano, non sono state ancora rimosse o messe in sicurezza da parte degli enti preposti – Comune e Provincia – o dei proprietari, malgrado siano a forte rischio di caduta. Dopo due anni di immobilismo, i residenti di Sant’Amato e contrade limitrofe hanno richiesto l’intervento dei carabinieri forestali di Lanciano, che nei giorni scorsi hanno effettuato un sopralluogo analizzando le piante lungo la strada provinciale Castel Frentano-Frisa che attraversa questa zona della città.
I militari hanno riscontrato gravi potenziali pericoli per l’incolumità pubblica e privata, dovuti alla presenza di alberi a ridosso della strada o di aree frequentate dai residenti. Come alcuni alberi di robinia e cipressi secchi, compromessi irreparabilmente dal fuoco, che rischiano di precipitare sulla strada oppure di danneggiare le reti elettriche, della pubblica illuminazione e telefonica. Un esemplare di pino d’Aleppo è a pericolo di crollo su una piazzetta pubblica attrezzata con panchine. Anche in questo caso un’eventuale caduta comprometterebbe i servizi di pubblica necessità (rete elettrica e telefonia). Del resto è già successo: ad inizio anno un cipresso è caduto danneggiando gravemente la pubblica illuminazione che non è stata ancora riparata, in quanto nella caduta l’albero ha compromesso sia il cavo che diverse scatole di derivazione (la stima prevista per la riparazione, secondo la Ceie Power, gestore degli impianti, è di 3.500 euro). E l’area rimasta al buio, neanche a dirlo, è frequentata da cinghiali che, soprattutto nelle ore notturne, attraversano la sede stradale.
Pertanto l’assenza di illuminazione aumenta la possibilità di incidenti. Un altro cipresso, lambito dalle fiamme nel 2021 e danneggiato gravemente, si trova nei pressi del circolo ricreativo della contrada e presenta grossi rami secchi che potrebbero schiantarsi a terra. Ancora, a margine della sede stradale, su entrambi i lati (anche se preoccupa maggiormente la situazione lungo il margine destro, in direzione Frisa), ci sono esemplari di quercia, cipressi e robinia, secchi a seguito dell’incendio del 2021, a forte rischio di caduta. Altri alberi, invece, presentano evidenti e significativi danneggiamenti del tronco, che andrebbero valutati da esperti per evitare potenziali pericoli.
Evidenziando come, a due anni ormai dall’incendio, non siano state attuate le procedure di messa in sicurezza d’urgenza o di rimozione del pericolo, i militari invitano Comune di Lanciano e Provincia di Chieti a prendere atto delle criticità e a intervenire. «La situazione è rimasta invariata dall’incendio di due anni fa», conferma con rammarico il consigliere di maggioranza Enzo Di Diego, che è anche residente, «alberi bruciati, assenza di segnaletica, illuminazione pubblica mancante: nulla è cambiato. Non posso negare che ci si aspettava di più da questa amministrazione che è stata eletta con l’apporto fondamentale delle contrade».
©RIPRODUZIONE RISERVATA
I militari hanno riscontrato gravi potenziali pericoli per l’incolumità pubblica e privata, dovuti alla presenza di alberi a ridosso della strada o di aree frequentate dai residenti. Come alcuni alberi di robinia e cipressi secchi, compromessi irreparabilmente dal fuoco, che rischiano di precipitare sulla strada oppure di danneggiare le reti elettriche, della pubblica illuminazione e telefonica. Un esemplare di pino d’Aleppo è a pericolo di crollo su una piazzetta pubblica attrezzata con panchine. Anche in questo caso un’eventuale caduta comprometterebbe i servizi di pubblica necessità (rete elettrica e telefonia). Del resto è già successo: ad inizio anno un cipresso è caduto danneggiando gravemente la pubblica illuminazione che non è stata ancora riparata, in quanto nella caduta l’albero ha compromesso sia il cavo che diverse scatole di derivazione (la stima prevista per la riparazione, secondo la Ceie Power, gestore degli impianti, è di 3.500 euro). E l’area rimasta al buio, neanche a dirlo, è frequentata da cinghiali che, soprattutto nelle ore notturne, attraversano la sede stradale.
Pertanto l’assenza di illuminazione aumenta la possibilità di incidenti. Un altro cipresso, lambito dalle fiamme nel 2021 e danneggiato gravemente, si trova nei pressi del circolo ricreativo della contrada e presenta grossi rami secchi che potrebbero schiantarsi a terra. Ancora, a margine della sede stradale, su entrambi i lati (anche se preoccupa maggiormente la situazione lungo il margine destro, in direzione Frisa), ci sono esemplari di quercia, cipressi e robinia, secchi a seguito dell’incendio del 2021, a forte rischio di caduta. Altri alberi, invece, presentano evidenti e significativi danneggiamenti del tronco, che andrebbero valutati da esperti per evitare potenziali pericoli.
Evidenziando come, a due anni ormai dall’incendio, non siano state attuate le procedure di messa in sicurezza d’urgenza o di rimozione del pericolo, i militari invitano Comune di Lanciano e Provincia di Chieti a prendere atto delle criticità e a intervenire. «La situazione è rimasta invariata dall’incendio di due anni fa», conferma con rammarico il consigliere di maggioranza Enzo Di Diego, che è anche residente, «alberi bruciati, assenza di segnaletica, illuminazione pubblica mancante: nulla è cambiato. Non posso negare che ci si aspettava di più da questa amministrazione che è stata eletta con l’apporto fondamentale delle contrade».
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