Anziana uccisa, paura a Guastameroli di FrisaFinestre chiuse di notte nonostante il caldo

La paura prende il sopravvento nel centro sconvolto dall'omicidio

FRISA. «Si grida tanto al lupo al lupo, e poi invece il lupo ce l'abbiamo in casa». Non decolla la pista "esterna" a Guastameroli, la popolosa frazione di Frisa, teatro dell'omicidio Tortella.
Settecento abitanti, una piazza che è il cuore stesso della contrada e la convinzione, sempre più pressante, che l'assassino si debba trovare proprio tra queste mura, tra gli abitanti che si conoscono da una vita e le famiglie i cui drammi sono stati gli unici accenni di cronaca nera di queste valli. A Guastameroli serpeggia la paura. Una mattina stanca, quella di ieri, dopo una notte insonne a contare i passi e le voci dalla strada. Gli anziani non hanno molta voglia di parlare.

FOTO La tragedia di Guastameroli di Frisa

Ognuno pensa che quello che è successo a Emilia poteva capitare anche in casa propria. «Stanotte abbiamo dormito con le finestre chiuse nonostante il caldo», dicono in tanti. Eppure la tesi dell'assassino senza scrupoli venuto da lontano che ammazza per soldi non convince. Ci sono tanti ma. Il fatto che non ci siano segni di effrazione sulla porta, ad esempio. Oppure l'indirizzo stesso della casa. Via Vico Chiuso è un budello. Ci sono vie di fuga, ma sono scomode e visibili dalle case intorno. Chiunque può bloccare un assassino o un ladro in fuga. E poi i soldi ritrovati in casa. Tremila euro sono tanti, troppi per farseli scappare. E quella violenza inspiegabile. Piazza Principessa Maria di Piemonte è a pochi passi dal luogo del delitto. Ma è animata tutta la notte. I giovani del posto sostano sulle panchine fino a mattino inoltrato, poi alle 4 escono i trattori degli agricoltori e alle 6 si alzano le prime serrande. Tutto intorno allo stesso nucleo. La notte stessa dell'omicidio c'è chi giura di aver sentito voci in piazza "almeno fino alle 2". Resta tuttavia intatto lo sconcerto. «Qui ci conosciamo tutti», raccontano i residenti, «fino a qualche anno fa le case sulla piazza avevano le chiavi fuori dalla serratura e da bambini dormivamo sulle panchine».

«Non mi fido più a lasciare uscire mia figlia piccola da sola», dice una signora.

«Sono cani, assassini drogati», sbotta qualcun'altro con la rabbia ancora tra i denti.

Il sindaco, Rocco Di Battista, tenta di stemperare gli animi facendo appello alla calma. «Dobbiamo aspettare i risultati delle indagini», dice, «e non farsi prendere dal panico e da psicosi basate su ipotesi non ancora verificate». Certo è difficile restare tranquilli. A Frisa non c'è una caserma dei carabinieri e questo, secondo lo stesso primo cittadino «può contribuire a fomentare il senso di impunità». I vigili dell'unione dei comuni sono 23, comandante compreso, e devono coprire un territorio di 38mila abitanti. Il cerchio però sembra stringersi. «Non dobbiamo guardare troppo lontano», suggerisce qualcuno, «quello che è successo è fatto da qualcuno che il posto lo conosce bene».

© RIPRODUZIONE RISERVATA