Aperta l’inchiesta sull’operaio morto
Sequestrate le cartelle cliniche sulla degenza del dipendente Sevel in ospedale. La Procura autorizza l’autopsia
VASTO. La Procura di Vasto ha aperto un’inchiesta sulla morte di Elio Sacchetti, 60 anni, l’operaio della Sevel morto lunedì mattina a distanza di 40 giorni da un incidente stradale nel quale era stato protagonista. Il sostituto procuratore Enrica Medori ha accolto la richiesta presentata dal legale delle figlie dell’uomo, l’avvocato Carmine Petrucci, e ha autorizzato l’autopsia sulla salma del sessantenne. Ieri mattina il magistrato ha affidato l’incarico al medico legale, Pietro Falco. L’esame autoptico sarà eseguito questa mattina alle 8,30 nell’obitorio del San Pio.
Ieri i periti hanno analizzato le cartelle cliniche di Sacchetti e gli esami radiografici fatti subito dopo l’incidente e nel corso del ricovero. L’indagine ripercorrerà tutta l’anamnesi dell’operaio: dall’incidente alle dimissioni arrivando al malore che lo ha colpito all’improvviso domenica sera portandolo alla morte. «I familiari di Sacchetti chiedevano chiarezza e ringraziano la magistratura. Loro vogliono sapere cosa ha provocato la morte del padre. L’autopsia chiarirà ogni dubbio», afferma l’avvocato Petrucci.
I funerali di Sacchetti saranno celebrati domani mattina alle 11 nella chiesa di San Giuseppe da don Raimondo Artese. Saranno tantissime le persone che parteciperanno al rito funebre.
Il cordoglio per la morte di Elio Sacchetti a San Salvo è davvero grande. Chi ha incontrato il sessantenne nei giorni scorsi assicura che l’aspetto dell’uomo non fosse sofferente. «Io stesso incontrandolo gli avevo detto: “ci hai fatto prendere un grande spavento con l’incidente. Meno male che ora sei tornato fra noi”», ricorda l'avvocato Petrucci.
L’incidente avvenne il 10 febbraio sulla statale 16 Adriatica all’altezza dell’hotel Vittoria in contrada San Tommaso, a Vasto marina. Sacchetti era al volante di una Tipo. Nell’incidente furono coinvolti altri due veicoli. Le condizioni dell’operaio all’inizio destarono grande preoccupazioni. Il risultato degli esami radiografici tranquillizzò tutti. Il ferito rimase ricoverato in ospedale tre settimane. Agli inizi del mese è stato dimesso.
«Ovviamente appariva un po’ debilitato ma nessuno ha mai pensato che potesse morire», raccontano a San Salvo. Domenica sera alle 23,30 il fulmine al ciel sereno. Elio Sacchetti si è sentito male. I familiari hanno capito che si trattava di un malore molto grave e hanno chiesto aiuto al 118. Il paziente è stato trasferito in ospedale ma dopo sei ore è morto. Inutili i tentativi dei medici di salvargli la vita.
Forse si è trattato di un malessere che nessuno poteva prevedere. Forse l’incidente non c’entra proprio nulla con quello che è accaduto domenica. I familiari della vittima vogliono essere certi che sia proprio così. Per questo, tramite l’avvocato Carmine Petrucci, hanno chiesto e ottenuto una perizia necroscopica. Probabilmente il medico legale si riserverà di fornire notizie non prima dei canonici 60 giorni.
Paola Calvano
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