CHIETI
Appalto Asl sulla riabilitazione, dirigente medico sotto inchiesta
Scatta l’indagine dalla Guardia di finanza di Chieti per concussione, falsità ideologica e truffa. Sequestrati beni per un valore di 120mila euro
CHIETI. Beni del valore di 120mila euro sequestrati a un dirigente medico della Asl e ad altri due indagati. Scatta l’indagine dalla Guardia di finanza di Chieti per concussione, falsità ideologica e truffa sullo svolgimento di una gara sulla fornitura di specifici servizi di riabilitazione, indetta dalla Asl teatina.
Il dirigente medico finito nei guai è un professionista molto noto, si tratta del professor Massimo Di Giannantonio, 68 anni, primario in aspettativa del Dipartimento di salute mentale della Asl Lanciano Vasto Chieti.
Secondo i finanzieri la gara sarebbe stata truccata: il dirigente medico (ora in aspettativa), quale membro della commissione aggiudicatrice dello stesso bando, avrebbe costretto il presidente della cooperativa vincitrice dell’appalto a fornire indebitamente a se stesso, alla moglie, alla figlia di lei e a una terza persona, indebite utilità quali l’assunzione di quest’ultimi nell’organico della cooperativa e il sostenimento di costi relativi ad una fornitura di 180 mq di parquet destinata alla sua abitazione.
Inoltre, i tre indagati avrebbero falsamente attestato, nelle “schede presenze”, l’avvenuto espletamento di mansioni relative ai servizi di riabilitazione ma che, in realtà, venivano impiegati, illecitamente, nella segreteria del dirigente medico.
I finanzieri del Comando provinciale della Guardia di finanza di Chieti hanno eseguito un decreto di sequestro preventivo emesso dal giudice per le indagini preliminari del tribunale di Chieti finalizzato alla confisca delle somme di denaro o di beni nella disponibilità di tre indagati per reati di concussione, falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici e truffa, per un importo di oltre 96.000 euro. Il provvedimento scaturisce da indagini che hanno avuto a oggetto una gara pubblica, inerente alla fornitura di specifici servizi di riabilitazione, indetta dall’Asl Lanciano-Vasto-Chieti.
Le Fiamme gialle teatine hanno dato, contestualmente, esecuzione a un ulteriore decreto di sequestro preventivo, per la somma di euro 24.000, a carico esclusivamente del dirigente sanitario in aspettativa, in quanto indagato per truffa nell’ambito di un distinto procedimento penale pendente. Nella contestazione dei fatti, si ipotizza, che lo stesso, in qualità di direttore di un dipartimento dell’Azienda sanitaria locale, avrebbe conseguito l’ingiusto profitto di pari ammontare, con danno per la Asl, per aver falsamente attestato la partecipazione integrale a un corso di formazione finanziato dalla stessa Azienda sanitaria mentre, gli inquirenti, sostengono che abbia partecipato solo a un primo incontro.
Il procedimento penale si trova al momento nella fase delle indagini preliminari.
Ieri mattina, dopo la notizia dell’inchiesta, è intervenuta la direzione aziendale della Asl Lanciano Vasto Chieti: «Massima collaborazione è stata offerta agli inquirenti nell’accertamento dei fatti relativi all’inchiesta: abbiamo messo a disposizione della magistratura tutti i documenti riferiti alla gara e assunto provvedimenti finalizzati a garantire i servizi nel rispetto assoluto delle norme di legalità e trasparenza. Sono state indette, infatti, nuove gare sulle linee di attività appaltate alla cooperativa al centro delle indagini, dopo aver preso atto del venir meno del requisito generale di affidabilità e integrità della stessa. Gli atti sono stati adottati a conclusione di un’approfondita e articolata istruttoria tecnica, che sta portando a nuovi affidamenti per l’assistenza domiciliare, per l’assistenza domiciliare psichiatrica e per la riabilitazione psichiatrica. Il dirigente medico, che era componente della commissione giudicatrice della gara oggetto d’inchiesta, è lontano dal posto di lavoro da mesi».