Appello di 45 sindaci: «Sbloccate gli aiuti per la viticoltura» 

Sottoscritto il documento da inviare a Regione e governo Nel territorio ortonese buona parte delle aziende colpite

CHIETI. In 45 si sono riuniti nella sede della Provincia di Chieti per lanciare l’ennesimo grido d’allarme, si spera decisivo, di uno dei uno dei settori più importanti dell’economia abruzzese. I sindaci di 45 Comuni chiedono certezze sugli aiuti per le imprese vitivinicole che, da un anno a questa parte, sono state messe in ginocchio dalla peronospora. Il parassita che, in alcuni casi, ha mandato in fumo fino all’80% per cento del raccolto. A guidare la protesta è giustamente la provincia di Chieti, e in particolare il comprensorio ortonese, dove l’uva rappresenta in alcuni territorio la fetta più grande dell’economia locale. Come ad esempio Tollo: qui 800 famiglie su 1.400 vivono di viticoltura, e il sindaco Angelo Radica è il presidente dell’associazione nazionale Città del vino.
«Si sono riuniti 45 sindaci appartenenti a tutte le parti politiche e a tutte le province abruzzesi, in prevalenza di territori del vino», afferma Radica, «che lanciano un allarme che è anche una sorta di ultimatum da istituzione a istituzione, da ente locale a governo e Regione. Chiediamo risposte certe e tempi certi su queste risposte, perché ci sono territori che sono in sofferenza da un anno e la sofferenza può portare a instabilità sociale. Noi», incalza il sindaco di Tollo, «come tutori della pace sociale, siamo preoccupati e chiediamo date certe».
I sindaci premono per l’attivazione immediata degli strumenti programmati a sostegno delle aziende vitivinicole danneggiate dalla peronospora e lo stanziamento di ulteriori risorse, perché quelle previste sono assolutamente insufficienti. Richieste contenute in un documento inviato al ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida, al presidente della Regione Marco Marsilio, al sottosegretario all’Agricoltura Luigi D’Eramo e all’assessore regionale al ramo Emanuele Imprudente.
Le aziende danneggiate che non ricevono aiuti concreti da un anno sono quindicimila in Abruzzo secondo Radica, che ribadisce le richieste di sostegno assicurate al settore: in particolare sospensione dei mutui, sgravi contributivi Inps del 50% per 36 mesi, aiuti dell’80% a fondo perduto o mutui agevolati. Richieste delle quali «purtroppo non si è visto nulla. Sappiamo che non si possono fare miracoli perché il governo ha un fondo di 17 milioni, il danno stimato in Abruzzo si avvicina ai 200», aggiunge il sindaco di Tollo, «oltre a noi ci sono altre sette regioni in questa situazione, il danno stimato totale è di un miliardo. Chiediamo almeno una parola di verità, così gli agricoltori sanno come comportarsi».
A Radica fa eco il presidente della Provincia Francesco Menna: «Il settore dell’agricoltura si sente abbandonato», sottolinea Menna, «tante aziende rischiano di chiudere: famiglie, imprenditori, giovani, persone che hanno investito anima e cuore, oltre a risorse economiche, sull’agricoltura. Sono arrivate tante promesse da parte dei governi nazionale e regionale», lamenta il presidente della Provincia, «ma oggi rischiamo di perdere quei pochi finanziamenti promessi dopo le battaglie fatte da associazioni di categoria, alcuni consiglieri regionali e Province».
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