Asl, protestano i lavoratori

Indetto lo stato di agitazione. Attesa per la convocazione del prefetto

CHIETI. Le rappresentanze sindacali di base (RdB) della Asl di Chieti hanno decretato lo stato di agitazione. L'annuncio è stato dato ieri durante il presidio di protesta svoltosi davanti all'ingresso dell'ospedale Santissima Annunziata. Adesso i rappresentanti provinciali dei lavorati del comparto infermieristico, tecnico e amministrativo aspettano la convocazione del prefetto.

Le ragioni dei dipendenti. Le Rdb denunciano i ritardi nel pagamento dei premi di produttività del 2009, circa 400 euro lordi, di cui è stata pagata solo una parte. Inoltre, lamenta il sindacato, ancora non sono state assegnate le progressioni orizzontali (quelle per anzianità di servizio per esempio) che valgono 70 euro lordi di aumento mensile.

«I premi di produttività», spiega Patrizio Marcucci delegato Rdb, «dovevano essere saldati entro aprile. Per le progressioni di fascia, invece, stiamo aspettando da mesi che venga stillata la gradratoria per gli aventi diritto, che sono circa il 30-40% dei lavoratori. A fine agosto abbiamo incontrato il direttore generale della Asl Francesco Zavattaro che ci aveva assicurato che a giorni avrebbe risolto il problema. È passato più di un mese, siamo scesi in piazza anche la settimana scorsa, ma niente è cambiato».

«C'è da considerare che i dipendenti della ex Asl di Chieti (attualmente Asl Chieti-Lanciano-Vasto ndr) percepiscono già un salario inferiore agli altri operatori della regione», dichiara Mario Frittelli reponsabile RdB di Chieti. «Per una serie di errori fatti negli anni passati, noi guadagnamo dai 200 ai 500 euro mensili in meno rispetto a un nostro collega de L'Aquila o di Pescara». «Speravamo», continua Frittelli «che il direttore Zavattaro si facesse carico di questa disparità di trattamento e la sanasse. Invece subiamo ritardi anche sul quel poco che ci è dovuto».

Alle rivendicazioni economiche si aggiungono quelle lavorative. Le rappresentanze di base denunciano la mancanza cronica di personale e i disagi per i pazienti che sono spesso ricoverati in barella nei corridoi dei reparti o che sono costretti a lunghe liste di attesa per essere visitati. «Con la soppressione di 900 posti letto previsti dal piano operativo regionale», conclude Frittelli, «la situazione non potrà che peggiorare». E lancia una domanda provocatoria: «È un caso che il piano preveda per Chieti un posto in terapia intensiva ogni 15 mila abitanti, mentre la provincia del presidente Chiodi (Teramo ndr) ne ha uno ogni 10 mila?».

Lo stato di agitazione. Martedì le RdB hanno comunicato via fax all'azienda e alla prefettura che sono in stato di agitazione. In questi casi il prefetto convoca le parti per capire se c'è la possibilità per una mediazione e per una risoluzione non conflittuale dei problemi così da evitare ulteriori proteste e disagi per la popolazione.

La risposta. Nel frattempo nel pomeriggio di ieri la direzione generale della Asl ha diramato una nota in cui annuncia che entro fine mese sarà pubblicata la graduatoria per le progressioni orizzontali, mentre il saldo per la produttività sarà erogato dopo la costituzione del Nucleo aziendale di valutazione. «La situazione che si è creata», spiega la direzione, «va inquadrata nel complesso lavoro in cui è impegnata la nuova azienda unica provinciale, che sta uniformando criteri, procedure e il proprio assetto generale, in seguito alla fusione tra Asl di Chieti e Lanciano-Vasto, e mentre si sta riorganizzando la rete ospedalira provinciale in attuazione del piano operativo 2010»

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