Assistenza e riabilitazione tagli nel distretto sanitario
Proteste di un centinaio di pazienti che soffrono anche di patologie invalidanti Di Nardo (Adi aziendale): domani incontro dirigenti e medici di famiglia
LANCIANO. Un centinaio di pazienti si ritrova, da alcuni giorni, senza l’assistenza domiciliare integrata (Adi), l’assistenza infermieristica ad essa collegata e la riabilitazione. Tutto è bloccato. I servizi, fondamentali per utenti che spesso soffrono di patologie invalidanti, sono stati sospesi, senza preavviso, da quando è partita la riorganizzazione del distretto sanitario di via don Minzoni che, dal 1° febbraio, è guidato dalla dottoressa Rosa Borgia.
Vibranti le proteste degli utenti, dei loro familiari e dei medici di famiglia. «Mio marito soffre di artrite reumatoide deformante ed è da anni sulla sedia a rotelle», segnala una signora di Lanciano, «e da alcuni giorni si è visto sospendere l’assistenza e la riabilitazione. Sono andata al distretto per avere informazioni e mi hanno risposto che il servizio deve essere riorganizzato. Ma non si può riorganizzare evitando di sospenderlo o è solo una scusa per nascondere i tagli?»
«Il manager Asl, Francesco Zavattaro, non ha inviato direttive per la sospensione del servizio Adi», precisano dalla sede Asl di Chieti, «dal 1° febbraio è partita la riorganizzazione dei distretti prevista nell’atto aziendale. Ci sono tre distretti complessi: Lanciano Chieti e Vasto, con direttori che devono lavorare concedendo i servizi tenendo conto dell’appropriatezza, evitando però tagli lineari».
E pare che la Borgia, che è anche presidente dell’unità di valutazione multidisciplinare che concede l’Adi, stia lavorando in questa direzione: ossia riconsiderare chi possa usufruire del servizio e se va cambiato il tipo di assistenza. Ma nel far ciò ha bloccato l’Adi.
«Non doveva succedere una cosa del genere», afferma Raffaele Di Nardo, responsabile, dal 1° febbraio dell’Adi aziendale, «avrò un incontro lunedì (domani per chi legge, ndc) con medici di famiglia e dirigenza per capire che cosa è successo, se si tratta di tagli o di una rimodulazione del servizio, come credo che sia».
Parla invece di tagli il Pd lancianese. «A molti utenti è stata tagliata l’assistenza e sospese le cure fisioterapiche senza preavviso», attacca Leo Marongiu segretario Pd e consigliere comunale, «ciò è inaccettabile se l’obiettivo da perseguire è la de-ospedalizzazione e una migliore sanità nel territorio». Che sia in corso la revisione dei profili domiciliari per il Pd può anche andare bene, ma ciò va fatto continuando ad erogare il servizio. «Vorremmo poi sapere», chiede il segretario, «se l’iniziativa del distretto di Lanciano è estemporanea o fa parte di un disegno volto a penalizzare il comprensorio lancianese».
Teresa Di Rocco
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