maggioranza in bilico

Astensioni sul consuntivo Ferrante (Pl) salva Pupillo

LANCIANO. Delusione e fastidio agitano le acque della maggioranza di cemtrosinistra all’indomani del voto sul bilancio consuntivo 2012, il primo resoconto dell’amministrazione Pupillo (quello del...

LANCIANO. Delusione e fastidio agitano le acque della maggioranza di cemtrosinistra all’indomani del voto sul bilancio consuntivo 2012, il primo resoconto dell’amministrazione Pupillo (quello del 2011 era stato ereditato dalla precedente). Pesano l’astensione del consigliere Gabriele Di Bucchianico (Idv) e i distinguo dei gruppi che fanno capo a Progetto Lanciano (Pl).

Quella del consuntivo è la prima di due partite (l’altra è sul bilancio di previsione) delicate per la maggioranza guidata dal sindaco Mario Pupillo, una partita che si gioca anche sui numeri. E venerdì, in consiglio comunale, il centrosinistra ha rischiato di non averli. Se non fosse arrivato Giuseppe Ferrante (Pl), che aveva preannunciato la sua assenza, il voto di Di Bucchianico sarebbe stato fondamentale per raggiungere i 13 necessari.

«Avrei fatto una valutazione diversa, ma l’intervento sarebbe stato dello stesso tenore», prova a fugare i dubbi il consigliere dell’Idv, «non ho alcun interesse a mandare a casa la maggioranza di cui sono parte, ma serviva un segnale forte. Ho votato anch’io l’aumento delle tasse ma avevo chiesto che, dal giorno dopo, si desse una sterzata. Invece abbiamo chiesto troppo ai cittadini dando poco in cambio. È un anno che dico queste cose. Le mie sono critiche costruttive, che devono servire di stimolo perché così non va, lo dice anche il Pd nel documento che ha presentato al sindaco. Non ho nessun interesse a entrare in giunta e non sono come chi critica l’esecutivo pur avendo una forte rappresentanza (il riferimento è a Progetto Lanciano, ndc). Il mio obiettivo è che questa amministrazione sia diversa dalle precedenti. Bisogna ricominciare per fare bene il bilancio di previsione, che deve prevedere un abbassamento delle tasse».

«In consiglio l’astensione è un voto contrario», è il parere di Alessandro Di Matteo (Lanciano in comune), «siamo sulla stessa barca: o si rema tutti nella stessa direzione o è meglio cambiare barca. Saranno fatte le verifiche di maggioranza, ma sia chiaro che gli assetati di poltrone moriranno di sete».

Non teme contraccolpi, invece, il segretario del Pd, Leo Marongiu. «Credo che qualche consigliere si permetta di astenersi o di marcare dei distinguo proprio perché c’è una solida maggioranza», è la sua lettura, «sono convinto che nessuno avrebbe messo a rischio l’amministrazione. Ciò non cambia che questi distinguo, tutti politici, diano fastidio: è sterile il richiamo, ogni volta, a fare di più, come inaccettabile il messaggio di ridurre le tasse. Tutti lo vogliono, ma se ci sono le condizioni. Per il bilancio di previsione il Pd chiederà di salvaguardare i servizi essenziali, al sociale e all’istruzione». (s.so.)

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