Aula blindata per ascoltare Cozzolino e la moglie

VASTO. Palazzo di giustizia blindato ieri mattina per l’arrivo di Lorenzo Cozzolino e della moglie, Italia Belsole. I due collaboratori di giustizia condannati lo scorso 8 maggio a dieci anni ciascuno di reclusione nell’ambito dell’operazione antidroga Tramonto, ieri mattina avevano il ruolo di testimoni chiave. I due sono arrivati in via Bachelet separatamente protetti ciascuno da un cordone di 6 guardie del corpo. Al loro ingresso nell’aula in cui era previsto il processo al gruppo di indagati che si dichiara innocente, le porte dell’aula si sono chiuse.

Sia Cozzolino che la moglie sono stati ascoltati a lungo dal presidente del collegio giudicante, Antonio Sabusco, dai giudici a latere Michelina Iannetta e Massimo De Cesare e dal Pm Giancarlo Ciani. Sentite anche le testimonianze di diversi rappresentanti delle forze dell’ordine. Il gruppo di indagati era assistito dagli avvocati Angela Pennetta, Agostino e Nicola Chieffo, Raffaele Giacomucci. Mezzogiorno era passato da un pezzo quando le porte dellìaulasi sono riaperte. «Il processo attraversa una fase delicata non possiamo dire assolutamente nulla», ha dichiarato l’avvocato Pennetta. L'udienza è stata aggiornata al 29 novembre. Pare siano necessari ulteriori riscontri.

Il maxi processo sull’operazione antidroga Tramonto è stato suddiviso in diverse tranche. Su 43 persone solo 8 sono ancora in attesa della sentenza. Sono gli indagati che si dichiarano innocenti e per questo hanno rifiutato il patteggiamento e il rito abbreviato. L’udienza a loro carico era cominciata il 16 aprile ma subito era stata rinviata per l’applicazione di un nuovo magistrato al posto di Giovanni Falcione. Il 18 maggio accanto al presidente Sabusco ha preso posto il giudice Massimo De Cesare di Pescara. (p.c.)

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