l’inchiesta
Avvocato morto in ospedale Indagati 4 medici
CHIETI. Quattro medici sono indagati per la morte di Roberto Barrucci, l’avvocato penalista teatino spirato all’ospedale Santissima Annunziata nella notte fra martedì e mercoledì scorsi. Le indagini,...
CHIETI. Quattro medici sono indagati per la morte di Roberto Barrucci, l’avvocato penalista teatino spirato all’ospedale Santissima Annunziata nella notte fra martedì e mercoledì scorsi.
Le indagini, coordinate dalla sostituto procuratore Marika Ponziani, cercano di chiarire se ci siano state eventuali negligenze che possano aver causato la morte dell’avvocato. Oggi alle 15 alla chiesa del Sacro Cuore saranno celebrati i funerali di Barrucci. Nel pomeriggio di ieri c’è stata l’autopsia, effettuata dall’anatomopatologo Cristian D’Ovidio, nominato dalla procura. I risultati definitivi si avranno fra 90 giorni, ma è emerso che Barrucci sarebbe morto a causa di un aneurisma dell’aorta. Ad assistere all’esame autoptico c’era il dottor Ildo Polidoro, nominato dagli indagati. Tre i consulenti convocati dai legali della famiglia di Barrucci: i difensori Paolo Ciammaichella, Marco Ciammaichella e Italo Colaneri hanno incaricato i medici legali Aldo Carnevale, Paolo Ferrante e Michele Farinacci.
Intanto trapelano i primi particolari sulla notte fra il 4 e il 5 dicembre, quando l’avvocato è entrato in ospedale con forti dolori al petto e difficoltà respiratorie. Arrivato a Colle dell’Ara intorno alle 3.30 con la sua auto, dopo essere stato visitato, Barrucci sarebbe stato trasferito in Osservazione breve, reparto attiguo al Pronto soccorso. Secondo la famiglia ci sarebbero incongruenze di orari fra ciò che dice la cartella clinica e quel che è successo realmente nelle ore successive.
Le uniche certezze arrivano dal cellulare. Alle 4.30 l’avvocato avrebbe fatto una videochiamata in cui l’interlocutore è riuscito a vedere la stanza vuota e la flebo al braccio. Nella camera non c’erano macchinari per monitorare la situazione cardiaca. Dopo quasi due ore e mezzo, intorno alle 6.50, dal telefonino di Barrucci è partita una chiamata alla nipote, che però aveva il cellulare spento.
Secondo la cartella clinica il paziente sarebbe spirato intorno alle 7.30. La famiglia, però, vuole sapere se nelle sue ultime ore di vita Barrucci abbia ricevuto un’assistenza adeguata e se sia stato fatto il possibile per salvargli la vita. (f.r.)
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