Azienda in fiamme allo Scalo, si teme per i 50 posti di lavoro 

Petaccia (Filctem Cgil): «La ditta non è sindacalizzata ma contiamo sull’intraprendenza dei titolari» La prefettura: spenti i focolai residui, mentre i vigili del fuoco hanno confermato l’assenza di fumi

CHIETI. Mentre in prefettura ieri si è svolta una nuova riunione per tenere sotto controllo l'area devastata dall'incendio alla Mag.ma di Chieti Scalo, tra i sindacati cresce l'allarme per il futuro della cinquantina di dipendenti della ditta che si occupa di riciclo di materiale plastico e cartaceo. «L'azienda non è sindacalizzata, ma noi comunque ci interroghiamo sul futuro di questa realtà industriale che io personalmente conosco bene», dice il segretario regionale della Filctem Cgil, Carlo Petaccia, «il fatto che si tratti di una ditta a conduzione familiare in un certo senso ci rassicura. Famiglie imprenditoriali di questo tipo non chiudono i battenti, neanche dopo un incendio di questa portata che ha devastato una parte dello stabilimento. C'è da dire che c'è un'altra parte del sito industriale, che si trova più distante da quello andato in fumo, che non è stata toccata dal rogo e dove si può continuare a lavorare. Quindi, se la proprietà non ha intenzione di alzare bandiera bianca, siamo portati a pensare che ci sarà una richiesta di cassa integrazione da inviare all'Inps. Bisognerà però vedere se l'Inps l'accetterà o meno, se cioè l'Istituto accetterà la motivazione relativa a un evento imprevedibile, qual è stato l'incendio, per erogare il sussidio. Qualche dubbio ci viene. E per questo motivo chiediamo un tavolo prefettizio che possa far luce su questo aspetto».
Intanto in prefettura ieri c'è stato un nuovo incontro del tavolo sulla Mag.ma che ha stabilito che tutti i possibili focolai sono stati completamente estinti. Ciò nonostante continua l'attività di monitoraggio: «L’analisi della situazione compiuta in mattinata», fa sapere la prefettura al termine del vertice, «su richiesta del prefetto Gaetano Cupello, alla presenza dei sindaci di Chieti e San Giovanni Teatino, del delegato del comandante provinciale dei vigili del fuoco, del direttore dell’Arta, del direttore generale della Asl, nonché dei rappresentanti delle forze dell’ordine, dell’Anas, della polizia stradale, del 118 e dell’Agenzia regionale di protezione civile, ha evidenziato il completo spegnimento dei focolai che resistevano, sino alla scorsa notte, nascosti sotto le macerie del fabbricato. Per quanto riguarda le emissioni, il comando vigili del fuoco ha confermato l’assenza di fumi nella zona. Il direttore dell’Arta ha riferito che, dai risultati dei campionamenti condotti nelle aree sensibili, incluso l’ospedale, i valori sono risultati al di sotto della rilevabilità strumentale, mentre gli esiti degli esami condotti sui terreni potenzialmente interessati saranno disponibili nei prossimi giorni. Anche la Asl ha confermato che l’attività di valutazione delle ricadute dell’incendio proseguirà nei prossimi giorni, così come gli esami di competenza su prodotti animali e vegetali».
A questo punto la prefettura ha deciso di chiudere il Centro di coordinamento dei soccorsi aperto sin dalle prime ore di emergenza. Va avanti, invece, l'inchiesta per incendio avviata dalla Procura di Chieti. Quando l'area andata in fiamme sarà completamente messa in sicurezza, ci sarà anche un sopralluogo della squadra mobile per raccogliere elementi utili all'inchiesta. (a.i.)
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