Bagnasco benedice i 100 anni del Seminario
Il presidente della Cei a Chieti. Folla di fedeli a San Giustino per la messa solenne.
CHIETI. «Che questo seminario pontificio continui ad essere palestra per la vostra fede». Il cardinal Angelo Bagnasco, presidente della conferenza episcopale italiana (Cei) si è rivolto così ai seminaristi, (anche in riferimento alla crisi delle vocazioni), riunitisi insieme a una folla di fedeli nella cattedrale di San Giustino, per celebrare i cento anni del seminario pontificio San Pio X, sede del seminario ecclesiastico regionale, polo di convegni per manifestazioni culturali che ha prodotto intere generazioni di sacerdoti.
Il cardinale, prima della messa al duomo, ha fatto una breve visita nell’edificio del seminario alla villa comunale, la cui realizzazione cominciò nell’ottobre del 1908. Costruzione imponente immersa nel bellissimo parco di circa due ettari con numerose specie botaniche, che costodisce sotto la recinzione muraria, a confine con via Nicoletto Vernia, i resti della strada consolare Claudia-Valeria.
Dopo il trasferimento in cattedrale dove Angelo Bagnasco è stato accompagnato dalla scorta delle forze di polizia. La cerimonia è stata celebrata insieme con l’arcivescovo metropolita Bruno Forte e con altri numerosi sacerdoti. L’altare maggiore era addobbato a festa, tornato «agibile» dopo il terremoto del 6 aprile che aveva reso necessaria la transennatura, visto che il sisma aveva provocato due grosse crepe nella cupola.
Nelle prime file sacerdoti e alla destra dell’altare il coro del seminaristi che ha accompagnato la celebrazione.
Il sindaco Francesco Ricci dopo la benedizione del presidente della Cei, ha offerto il saluto della città all’alto prelato, ricordando la posizione del seminario pontificio, nella parte più alta della città, «simbolo religioso e culturale». Il primo cittadino ha anche rammentato come l’istituzione religiosa nella sua giovinezza avesse rappresentato un punto di riferimento anche per i numerosi compagni seminaristi che frequentavano con lui il liceo classico G.B. Vico. Poi ha offerto un regalo al cardinale: «Le doniamo il simbolo della città» ha detto, «un po’ strano se vogliamo.
E’ un Achille a cavallo che la leggenda vuole fondatore della città, alla quale Achille prima di partire per la guerra, impose il nome di Teate in ricordo della madre Teti». Mai poi una quanto mai opportuna citazione del Vangelo di Matteo e un appello: «Noi pregheremo il padrone della messe perché mandi operai alla sua messe (a proposito della crisi delle vocazioni ndr), ma lei preghi per noi e per l’Abruzzo che in questo momento ne ha bisogno».
Il corteo dei sacerdoti ha concluso la celebrazione, in mezzo il cardinale Bagnasco che è passato, benedicendo, tra gli applausi della folla festante. Un sorriso eppoi una mano rassicurante sulla testa di due bambini.
Il cardinale, prima della messa al duomo, ha fatto una breve visita nell’edificio del seminario alla villa comunale, la cui realizzazione cominciò nell’ottobre del 1908. Costruzione imponente immersa nel bellissimo parco di circa due ettari con numerose specie botaniche, che costodisce sotto la recinzione muraria, a confine con via Nicoletto Vernia, i resti della strada consolare Claudia-Valeria.
Dopo il trasferimento in cattedrale dove Angelo Bagnasco è stato accompagnato dalla scorta delle forze di polizia. La cerimonia è stata celebrata insieme con l’arcivescovo metropolita Bruno Forte e con altri numerosi sacerdoti. L’altare maggiore era addobbato a festa, tornato «agibile» dopo il terremoto del 6 aprile che aveva reso necessaria la transennatura, visto che il sisma aveva provocato due grosse crepe nella cupola.
Nelle prime file sacerdoti e alla destra dell’altare il coro del seminaristi che ha accompagnato la celebrazione.
Il sindaco Francesco Ricci dopo la benedizione del presidente della Cei, ha offerto il saluto della città all’alto prelato, ricordando la posizione del seminario pontificio, nella parte più alta della città, «simbolo religioso e culturale». Il primo cittadino ha anche rammentato come l’istituzione religiosa nella sua giovinezza avesse rappresentato un punto di riferimento anche per i numerosi compagni seminaristi che frequentavano con lui il liceo classico G.B. Vico. Poi ha offerto un regalo al cardinale: «Le doniamo il simbolo della città» ha detto, «un po’ strano se vogliamo.
E’ un Achille a cavallo che la leggenda vuole fondatore della città, alla quale Achille prima di partire per la guerra, impose il nome di Teate in ricordo della madre Teti». Mai poi una quanto mai opportuna citazione del Vangelo di Matteo e un appello: «Noi pregheremo il padrone della messe perché mandi operai alla sua messe (a proposito della crisi delle vocazioni ndr), ma lei preghi per noi e per l’Abruzzo che in questo momento ne ha bisogno».
Il corteo dei sacerdoti ha concluso la celebrazione, in mezzo il cardinale Bagnasco che è passato, benedicendo, tra gli applausi della folla festante. Un sorriso eppoi una mano rassicurante sulla testa di due bambini.