Bagno pubblico di fronte alla scuola scatta la petizione
Via Pescara, protesta per il servizio a 10 metri dalla materna ma il Comune lo difende: utile alle persone dirette alle Poste
CHIETI. Bagni pubblici a ridosso della scuola materna di via Pescara, allo Scalo. Scoppia la rabbia dei genitori che hanno dato vita ad una raccolta firme per chiedere lo spostamento o la rivisitazione della struttura. Realizzata dal Comune a margine della sistemazione di una vicina scarpata in abbandono. «I bagni pubblici», afferma Rosanna Romasco, una nonna, «andavano costruiti altrove e non certo a due passi da una scuola materna».
E invece l’amministrazione comunale, grazie ad alcune economie ottenute da cantieri della zona, ha deciso di restituire decoro allo slargo che fiancheggia l’imbocco della frequentata e affollata via Pescara. Dove, nel giro di pochi metri, ci sono la sede centrale dell’ufficio postale e due scuole, una materna ed una elementare. Ad inizio dell’estate scorsa sono partiti i lavori, terminati da alcune settimane, che hanno regalato a via Pescara una piazza pedonale con annessa una moderna panchina. Inoltre il Comune ha installato bagni pubblici automatizzati di ultima generazione. Peccato che le porte di ingresso alle toilette si trovino di fronte al portone di accesso alla materna di via Pescara. Da qui le preoccupazioni delle famiglie che nei mesi scorsi hanno raccolto un centinaio di firme per far ravvedere il Comune. Che invece, a quanto pare, si appresta ad inaugurare l’opera pubblica.
«L’ingresso ai bagni pubblici», lamenta Romasco, «dista appena dieci metri dalla porta principale della scuola materna che, ogni mattina, viene oltrepassata da decine di bambini. Potrebbero crearsi problemi di igiene e sociali da tenere in debita considerazione considerando che i bambini hanno tra i tre e i cinque anni».
Anche perché gli spazi che dividono il plesso didattico dai nuovi bagni sono davvero minimi. «Una finestra della scuola si affaccia proprio sulle nuove toilette. Inoltre», riprende la donna, «non si capisce il motivo per cui l’ingresso dei bagni fronteggi la scuola. Forse è stato compiuto qualche evidente errore di valutazione. I bagni pubblici allo Scalo servivano, ad esempio, in via Amiterno che ospita ogni mercoledì un caotico mercato ambulante».
Di tutt’altro avviso Mario Colantonio, assessore ai lavori pubblici, che difende le scelte dell’ente. «Via Pescara rappresenta una delle zone della città, tra Colle e Scalo, più battute dai cittadini, specie anziani, che si muovono quotidianamente a piedi per raggiungere l’ufficio postale. I bagni, che peraltro sono supermoderni sulla falsa riga di quelli che esistono nelle grandi città, servivano e non sono prospicienti alla scuola. Effettuerò comunque un sopralluogo», fa sapere Colantonio, « per verificare se occorre apportare ulteriori migliorie».
Jari Orsini
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