Banche, la nuova Carichieti in vendita per 141 milioni di euro
Bankitalia lancia l’invito a manifestare interesse: lunedì alle 18 il termine per rispondere, spuntano tre fondi interessati
CHIETI. La dirittura finale è imboccata.Mancano sei giorni, solo sei, per scoprire la sorte di Carichieti. Bankitalia ha lanciato l’invito a manifestare interesse all’acquisto della Nuova Carichieti. Lunedì scadrà il termine per presentare la domanda. Quanto vale l’istituto di via Colonnetta e chi ha mostrato interesse? Il valore è quello del capitale sociale, il patrimonio netto ricostituito con le risorse delle banche sane a fine novembre. La New Carichieti quindi costa 141 milioni. C’è già un acquirente?
I ben informati parlano di un interessamento di tre fondi di private equity: Apollo Global Management, Centerbridge Capital Partners e Anacap Financial Partners. Ma se l’interessato è un fondo, non una banca, tipo una popolare, il futuro di Carichieti diventa un terno al Lotto. Sta di fatto che la cessione di Nuova Banca Marche, Nuova Banca Etruria, Nuova Cariferrara e della Cassa teatina è entrata nel vivo. Bankitalia, in qualità di gestore del Fondo nazionale di risoluzione, ha pubblicato sui principali quotidiani nazionali il bando per presentare le manifestazioni di interesse. La scadenza è entro e non oltre le 18 di lunedì 25 gennaio.
«I pre-sondaggi confermano che le quattro banche rappresentano un target attraente per i potenziali acquirenti», scrivono le Nuove Banche in una nota in cui si legge anche: «La vendita prevede in maniera preferenziale la cessione in un unico blocco complessivo, ma saranno valutate attentamente anche possibili offerte separate per una o più delle Good Bank ed eventuali partecipazioni strategiche».
TRE ESPOSTI E UN RICORSO. Portano le firme di Carlo Rienzi (presidente Codacons), Elio Lannutti (Adusbef) e Rosario Trefiletti (Federconsumatori) i tre nuovi esposti per truffa presentati alla procura di Chieti contro la vendita di obbligazioni subordinate ai risparmiatori beffati. Il pm, Giuseppe Falasca, li ha inseriti nel fascicolo già aperto la scorsa settimana. Ed è stato notificato al Tar Lazio il ricorso di Codacons e di 250 risparmiatori rappresentati dall'associazione contro i provvedimenti della Banca d'Italia che hanno portato «all’azzeramento del valore dei titoli a danno degli investitori di Banca Marche, Banca Etruria, Carichieti e Carife».
Con questo ricorso il Codacons intende portare il decreto dinanzi la Corte Costituzionale per ottenerne l'annullamento, per manifesta incostituzionalità e giungere a rimborsi integrali dei titoli in favore dei risparmiatori. Intanto Rienzi ha rifiutato di partecipare all'incontro di ieri tra le associazioni dei consumatori e il presidente delle Good Bank, Roberto Nicastro.
IL CASO DI FABRIZIO. Noi con Salvini ha presentato un'interrogazione parlamentare su Domenico Di Fabrizio, ex autista di Carichieti. Il movimento, rappresentato a livello regionale dal senatore Paolo Arrigoni, e cittadino dall’avvocato Antonello D’Aloisio, si rivolge al Ministro dell’economia e delle finanze, Pier Carlo Padoan, e chiede di sapere «se il ministro non ritenga opportuno richiedere alla Banca d'Italia un maggiore approfondimento dei fatti e delle vicende che hanno portato l'autista a svolgere un ruolo così cruciale all’'interno dell’istituto della Cassa di risparmio di Chieti, di quali fossero effettivamente le reali funzioni e l'influenza politica che l'autista nega di aver svolto all'interno della banca e di accertare le responsabilità dei dirigenti per la riassunzione dello stesso dopo il pensionamento e la prima segnalazione degli ispettori di Bankitalia». E ancora «se il Ministro interrogato non ritenga opportuno che la Banca d'Italia approfondisca le verifiche sulle responsabilità dell'autista nel dissesto finanziario dell'istituto e sulle reali corresponsioni patrimoniali da questi ricevute e, parallelamente, accerti le eventuali disposizioni legislative, amministrative o statutarie violate, attivando, se necessario, la collaborazione con l'autorità giudiziaria...». La risposta del ministro dovrà essere scritta.
IL CASO AD AGORÀ. Chiudiamo con la trasmissione Agorà, di Rai Tre, condotta da Gerardo Greco, che ieri mattina ha raccontato a milioni di telespettari gli effetti della debacle di Carichieti sul già fragile tessuto commerciale e industriale della città. Protagonisti in tv sono stati Roberto Di Cicco, Marisa Tiberio e l’avvocato Vittorio Ruggieri, il paladino degli obbligazionisti beffati.