CHIETI

Bimba sparita, indagata tutta la famiglia: case perquisite

Mentre proseguono le ricerche in Germania, nell'inchiesta finiscono dopo la madre, in fuga con la piccola, s anche il papà, la sorella, la nonna e gli zii

SAN GIOVANNI TEATINO. Mentre proseguono le ricerche in Germania della bimba di 8 anni portata via dalla madre, salgono a sei gli indagati e in pratica tutta la famiglia è sospettata di concorso in sottrazione di minore: oltre alla mamma, finiscono sotto inchiesta il padre della piccola e la sorella, nonché la nonna e gli zii materni ai quali era stata affidata dopo l’arresto dei genitori dello scorso 19 aprile per una storia di armi e droga. Sono state infatti perquisite le abitazioni della famiglia. L’indagine aperta dalla Procura di Chieti  è condotta dalla squadra mobile.
LE PERQUISIZIONI
La polizia è a caccia di indizi utili per ricostruire il piano di fuga della donna, scappata oltreconfine dopo aver raggiunto Bologna ed essere salita su un autobus diretto a Monaco di Baviera, come dimostra un biglietto Flixbus recuperato dagli agenti. Tra le case passate al setaccio c’è anche quella dove si trova agli arresti domiciliari il papà della bambina. Qui, poco più di un mese fa, erano stati sequestrati panetti di hashish per un peso complessivo di 375 grammi, 120 bustine per confezionare le dosi, tre coltelli sporchi di sostanza stupefacente, una bilancia elettronica e, circostanza ancora più allarmante, due armi: un revolver a tamburo calibro 22, già carico con otto cartucce, e una pistola a forma di penna.
BIMBA AFFIDATA ALLA NONNA
La droga e le armi erano custodite nella stanza in cui dormiva la bambina. Dopo il blitz, il tribunale per i minorenni dell’Aquila ha sospeso ai coniugi finiti in manette la responsabilità genitoriale. Da qui, l’affidamento ai servizi sociali del Comune di San Giovanni Teatino e il collocamento della minore in una struttura semi residenziale (da frequentare dalle nove dal mattino alle sette di sera dal lunedì al venerdì) e dalla nonna materna. Domenica scorsa sono stati gli zii, che vivono nello stesso stabile dell’anziana, a lanciare l’allarme, telefonando alla polizia e riferendo che la piccola era sparita. Dai successivi accertamenti è emerso con chiarezza che a sottrarla era stata la madre che, peraltro, non avrebbe potuto mettere piede fuori dal territorio di San Giovanni Teatino, essendo tuttora sottoposta alla misura cautelare dell’obbligo di dimora.
INCONGRUENZE NEI RACCONTI
Adesso l’ipotesi degli inquirenti è che l’intera famiglia sia stata complice della fuga architettata dalla donna. Dai racconti di papà, sorella, nonna e zii sono infatti emerse incongruenze tali da indurre il pubblico ministero a iscrivere i loro nomi nel registro degli indagati. È apparsa fin da subito poco credibile la storia – ripetuta dalla nonna della bimba – del blitz da parte della madre che, nella notte tra il 25 e il 26 maggio, si sarebbe presentata nella casa in cui si trovava la figlia, portandola via di nascosto. I familiari sotto inchiesta sono stati convocati negli uffici della questura di Chieti e ascoltati.
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