Biomasse, il comitato: ricorreremo al Tar
GUARDIAGRELE. Stavolta è il Comitato civico "Senza se e senza ma" contro la centrale a biomasse a diffidare il Comune sulla conferenza dei servizi. Il movimento chiede di annullare la convocazione...
GUARDIAGRELE. Stavolta è il Comitato civico "Senza se e senza ma" contro la centrale a biomasse a diffidare il Comune sulla conferenza dei servizi. Il movimento chiede di annullare la convocazione del vertice fra le istituzioni e la società proponente, la Renovo di Mantova, rifissata al 21 maggio dopo il rinvio della precedente convocazione del 30 aprile. «Se in municipio non procederanno all'annullamento», anticipa Nello Iacovella, ex consigliere comunale tra gli animatori del comitato spontaneo, «siamo pronti a proporre ricorso al Tar». L'iniziativa segue quella analoga di Sel, che con una diffida indirizzata al palazzo comunale, settore Ecologia e ambiente, aveva fatto pressione per disdire l'appuntamento del 30 aprile e sciogliere fino alla successiva convocazione il nodo spinoso della indisponibilità di lotti alla zona industriale di Piano Venna, dove la Renovo ha scelto di insediare il suo impianto termoelettrico a legname da 1 megawatt. Ma dove il vincolo decennale a favore delle attività produttive è scaduto, con l'effetto del ritorno dei terreni ai legittimi proprietari con destinazione d'uso agricolo. «E' proprio qui il problema», osserva Gino Primavera, tra i fondatori del comitato, «perché una conferenza dei servizi che ha proprio lo scopo di accertare la disponibilità dei suoli per la società mantovana potrebbe rivelarsi un boomerang per la stessa amministrazione comunale, che con l'intero consiglio e ovviamente noi è contrario alla costruzione e l'entrata in funzione di questa centrale». L'aveva fatto intendere nei giorni scorsi anche Giuseppe Primante, coordinatore cittadino di Sel, che nella diffida inviata al Comune aveva messo in guardia dai risultati prevedibili di una conferenza che avrebbe deciso senza i presupposti della Pas, la procedura abbreviata e semplificata che il decreto 28 del 2011 mette a disposizione delle imprese che chiedono di allestire impianti di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili. Secondo Sel e il comitato, la conferenza potrebbe sancire il meccanismo del silenzio-assenso ancor prima che le parti contrarie come il Comune possano pronunciarsi nel merito contro gli effetti dell'attività della centrale su salute e ambiente. Primavera spiega perché l'impianto della Renovo manca dei presupposti di realizzabilità a Guardiagrele. «La legge regionale in tema di qualità dell'aria», osserva, «estende il calcolo costi-benefici anche ai valori ambientali, e sicuramente le emissioni previste peggiorerebbero la qualità dell'aria senza interventi compensativi. Secondo la legge Caramanico, visto che non è previsto un progetto di teleriscaldamento, visto che i vapori saranno dispersi in atmosfera secondo il progetto, le emissioni della centrale si andrebbero a sommare a quelle già presenti».
Francesco Blasi
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