Bloccati 3mila loculi venduti
Bando carente, annullato l'appalto: in attesa 2mila cittadini
LANCIANO. Tutto da rifare. Il Comune ha annullato la gara per la realizzazione di 3mila nuove tombe nel cimitero cittadino, per carenze progettuali nel bando di gara. Sono oltre 2mila i cittadini che hanno già acquistato e pagato i loculi, che dovevano essere già costruiti.
Erba e desolazione regnano ancora nell'area di espansione del cimitero di via Della Pace. Dei 3mila loculi ed edicole che attendono di essere costruiti dal 1991 - anno del progetto della nuova ala disegnato dall'architetto Walter Saraceni - non c'è traccia.
Eppure oltre 2mila posti sono stati già assegnati a cittadini che hanno già pagato dalle due alle tre rate. Si tratta di migliaia di euro visto che i costi dei loculi oscillano dai 1.671 euro di un posto singolo in quarta fila, ai 22mila euro delle edicole da 8 posti. Ci sono anche acquirenti, poi, che nel fratttempo sono deceduti: questi sono stati sistemati, dietro il pagamento di altri 1.500 euro, una beffa, nel settore dei decessi avvenuti, in attesa che le spoglie siano traslate quando i nuovi loculi saranno pronti.
Ma bisognerà ancora attendere. La nuova amministrazione ha annullato la gara che aveva assegnato provvisoriamente il primo lotto dei lavori, da 4 milioni 295mila euro, quasi un anno fa, alla ditta Giovannini di Terni.
«Nel bando di gara c'erano carenze progettuali che non permettevano neanche di indirlo», spiega il neo assessore all'urbanistica, Pasquale Sasso (Pd), che sul caso cimitero da consigliere ha sollevato numerose interpellanze, «e lasciavano possibilità di aprire ricorsi e contenziosi sia alle altre ditte partecipanti che alla stessa ditta aggiudicatrice che, facendo leva sulle carenze del progetto, inseriva alcuni elementi con riserva, ossia con costi aggiuntivi, facendo lievitare il prezzo dell'opera».
Il progetto da realizzare doveva essere quello elaborato del 1991 ma rivisto adeguandolo alle norme antisismiche e privandolo di alcuni orpelli, opere di rifinitura non fondamentali. Invece non c'è stato alcun adeguamento. «È stato bloccato tutto nell'interesse dei cittadini perché proseguendo», sottolinea Sasso, «si rischiava di perdere tempo e soldi in costosi contenziosi».
«Avevamo individuato le carenze», spiega l'ex assessore all'urbanistica, Marco Di Domenico (Pdl), «per questo non abbiamo aggiudicato la gara. Da febbraio sino alle elezioni, c'è stato un braccio di ferro con la ditta di Terni che insisteva per avviare i lavori. Viste le carenze e visto che bisognava rifare la gara, il settore non ha neanche indetto l'avviso pubblico per l'affidamento dei lavori».
Ad ogni modo ora la nuova giunta ha deciso di indire un bando integrato. «Si appalterà l'intera opera che prima era divisa in due lotti», precisa l'architetto Gian Battista Granà, nominato responsabile unico dei lavori, «in una sola gara da 6 milioni 500mila euro. La ditta aggiudicatrice si farà carico anche dell'adeguamento del progetto Saraceni alle norme antisismiche. L'idea è di indire il bando entro fine anno, così da iniziare a gennaio i lavori».
Per l'assessore Sasso con questo bando si risparmia tempo a vantaggio dei cittadini perchè «non bisogna indire una nuova gara per l'affidamento del secondo lotto dei lavori, essendo un lotto solo. Non ci saranno contenziosi e ricorsi e si avrà un'opera sicura».
Erba e desolazione regnano ancora nell'area di espansione del cimitero di via Della Pace. Dei 3mila loculi ed edicole che attendono di essere costruiti dal 1991 - anno del progetto della nuova ala disegnato dall'architetto Walter Saraceni - non c'è traccia.
Eppure oltre 2mila posti sono stati già assegnati a cittadini che hanno già pagato dalle due alle tre rate. Si tratta di migliaia di euro visto che i costi dei loculi oscillano dai 1.671 euro di un posto singolo in quarta fila, ai 22mila euro delle edicole da 8 posti. Ci sono anche acquirenti, poi, che nel fratttempo sono deceduti: questi sono stati sistemati, dietro il pagamento di altri 1.500 euro, una beffa, nel settore dei decessi avvenuti, in attesa che le spoglie siano traslate quando i nuovi loculi saranno pronti.
Ma bisognerà ancora attendere. La nuova amministrazione ha annullato la gara che aveva assegnato provvisoriamente il primo lotto dei lavori, da 4 milioni 295mila euro, quasi un anno fa, alla ditta Giovannini di Terni.
«Nel bando di gara c'erano carenze progettuali che non permettevano neanche di indirlo», spiega il neo assessore all'urbanistica, Pasquale Sasso (Pd), che sul caso cimitero da consigliere ha sollevato numerose interpellanze, «e lasciavano possibilità di aprire ricorsi e contenziosi sia alle altre ditte partecipanti che alla stessa ditta aggiudicatrice che, facendo leva sulle carenze del progetto, inseriva alcuni elementi con riserva, ossia con costi aggiuntivi, facendo lievitare il prezzo dell'opera».
Il progetto da realizzare doveva essere quello elaborato del 1991 ma rivisto adeguandolo alle norme antisismiche e privandolo di alcuni orpelli, opere di rifinitura non fondamentali. Invece non c'è stato alcun adeguamento. «È stato bloccato tutto nell'interesse dei cittadini perché proseguendo», sottolinea Sasso, «si rischiava di perdere tempo e soldi in costosi contenziosi».
«Avevamo individuato le carenze», spiega l'ex assessore all'urbanistica, Marco Di Domenico (Pdl), «per questo non abbiamo aggiudicato la gara. Da febbraio sino alle elezioni, c'è stato un braccio di ferro con la ditta di Terni che insisteva per avviare i lavori. Viste le carenze e visto che bisognava rifare la gara, il settore non ha neanche indetto l'avviso pubblico per l'affidamento dei lavori».
Ad ogni modo ora la nuova giunta ha deciso di indire un bando integrato. «Si appalterà l'intera opera che prima era divisa in due lotti», precisa l'architetto Gian Battista Granà, nominato responsabile unico dei lavori, «in una sola gara da 6 milioni 500mila euro. La ditta aggiudicatrice si farà carico anche dell'adeguamento del progetto Saraceni alle norme antisismiche. L'idea è di indire il bando entro fine anno, così da iniziare a gennaio i lavori».
Per l'assessore Sasso con questo bando si risparmia tempo a vantaggio dei cittadini perchè «non bisogna indire una nuova gara per l'affidamento del secondo lotto dei lavori, essendo un lotto solo. Non ci saranno contenziosi e ricorsi e si avrà un'opera sicura».
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