Bombola di gas esplode davanti a un bar
In frantumi una vetrina del locale “Il Pascià”, in via Duca degli Abruzzi. Recuperata la miccia. Indagini dei carabinieri
VASTO. Una luce bianca, un fiamma e un attimo dopo la deflagrazione. Una bomboletta di gas da campeggio è esplosa ieri notte davanti all’ingresso secondario del bar-pizzeria “Il Pascià”, in viale Duca degli Abruzzi, a Vasto marina. È successo qualche minuto prima delle 2. In questo periodo riviera è ancora in gran parte disabitata e molti palazzi sono vuoti. I pochi residenti hanno tuttavia sentito distintamente il boato. Uno di loro ha riferito al comandante dei Nor (Nucleo operativo dei carabinieri), il tenente Domenico Fiorini, di avere visto un bagliore prima dello scoppio. Gli autori del gesto però erano già lontani. Il titolare della pizzeria, F.C., originario di Trivento (Campobasso) ma da residente anni a Vasto, ha scoperto l’accaduto diverse ore dopo quando ha raggiunto il locale per aprire il bar.
L’esplosione. Notte agitata sulla riviera. Davanti alla porta vetro del bar-pizzeria “Il Pascià”, a pochi metri dall'istituto San Francesco D’Assisi, qualcuno ha sistemato una bombola di gas da campeggio, acquistabile ovunque, e l’ha fatta esplodere. L'ingresso del locale è stato sventrato. Una vetrata è andata in frantumi. Il boato provocato dalla bomboletta utilizzata come un rudimentale ordigno è stato sentito anche in viale Dalmazia. Nei paraggi del punto dell’esplosione è stata recuperata la miccia che ha innescato lo scoppio. Per i carabinieri che indagano sull’accaduto più che un attentato contro qualcuno si è trattato di un atto vandalico. L’ennesimo. Il titolare del ristorante è conosciuto e stimato da tutti. L’uomo ha confermato al tenente dei carabinieri Fiorini di non avere nemici, nè di avere litigato con qualcuno. Certo è che il gesto scellerato ha creato non poca apprensione in città e sulla riviera.
La paura in città. Solo due giorni fa una misteriosa gang si è divertita a distruggere il pontile appena ristrutturato.Non è escluso che la deflagrazione sia stata provocata dalla stessa banda. Gli investigatori sostengono che il danno sia limitato. Impossibile tuttavia non individuare analogie con episodi analoghi accaduti nel Vastese da inizio anno. Il bar-pizzeria non ha telecamere ma i carabinieri stanno controllando se altri impianti hanno catturato le immagini della fuga degli scellerati. L’attentato costringe ancora una volta la città a confrontarsi con la dimensione di territorio di frontiera alle prese con ripetute gesta malavitose. Furti, rapine, incendi ma non solo. Gli atti vandalici si sono moltiplicati e la gente spesso tace per paura di finire nel mirino degli scellerati. A Vasto, come a San Salvo e nei piccoli comuni della vallata. Un mese e mezzo fa un altra deflagrazione nel centro di Gissi ha svegliato alle tre di notte l’intero paese. Dopo qualche giorno si è verificato un altro attentato a Punta Penna. «O il ministero degli Interni si decide a mandare più forze dell’ordine in questo territorio ho cominceremo a difenderci da soli», avvisa un gruppo di pensionati residenti nel centro storico di Vasto.
Paola Calvano
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