la nostra inchiesta
Brecciarola, gas metano nei terreni: un telo nero svela il giallo
Un telo nero sulla scarpata dell’A25 svela il mistero della bomba ecologica da disinnescare a Brecciarola: il gas metano deriva da una contaminazione da nuovi carburanti, in terreni che poi restano coinbentati
CHIETI. Un telo nero sulla scarpata dell’A25 svela il mistero della bomba ecologica da disinnescare a Brecciarola. Il gas metano che ha invaso i terreni che circondano l’impianto di carburanti della Q8 nel primo tratto dell’autostrada Chieti-Roma è prodotto da una sostanza presente dal 2005 nella benzina. E’ l’etanolo, anzi il bioetanolo, la vera causa di una emergenza che va avanti da dodici anni e che, fino a pochissimi giorni fa, non ha trovato la soluzione.
Ma un’eccezionale intuizione di un geologo dell’Arta e un rocambolesco incidente avvenuto nel 2013, sul tratto di autostrada 25 compreso tra il casello di Bussi-Scafa e l’uscita per l’interporto di Manoppello scalo, hanno svelato il giallo, prima che la procura di Chieti, che si è mossa avviando un’inchiesta, svolga atti di indagine. Ci siamo messi a caccia del punto esatto dove avvenne l’incidente stradale. Dove cioè un Tir cisterna di una nota marca di carburanti, due anni fa uscì di strada mentre la percorreva in direzione Roma-Chieti. Il mezzo pesante precipitò nella scarpata e perse l’inter carico di benzina che si risperse nella terra accanto a un vigneto. Abbiamo trovato quel posto e fotografato il telo nero piazzato lungo la scarpata dagli esperti dell’Arta Abruzzo.
[[(Video) Manoppello, metano vicino all'autostrada]]
Dal telo fuoriscono dei tubi collegati a delle cisterne di color verde. L’esperimento dell’Arta si è concluso appena una settimana fa ed i risultati sono stati esposti in un convegno di esperti che si è svolto venerdì a Bologna. In sintesi si è scoperto che il bioetanolo presente da dieci anni nelle benzine in commercio e prodotto mediante un processo di fermentazione delle biomasse, ovvero di prodotti agricoli ricchi di zucchero (glucidi) quali i cereali, le colture zuccherine, gli amidacei e le vinacce, si trasforma in gas metano e anidrite carbonica in condizioni anaerobiche, cioè in assenza di ossigeno. Quel telo nero ha create queste condizioni e la benzina fuoriscita dalle cisterne del Tir dell’incidente del 2013 si è trasformata in gas metano. Nel tratto di scarpata dove invece il telo non c’è, l’Arta non ha trovato nessuna contaminazione. Attraverso speciali macchine il gas viene raccolto in grosse bombole (vedi foto Colantonio).
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