Bruciato il furgone a un armatore Torna la paura per gli attentati
Trovata una tanica di benzina: la vettura cosparsa di carburante prima di essere data alle fiamme Danni a un’auto parcheggiata di fianco. Una settimana fa l’ordigno esploso in una pescheria di Gissi
VASTO. Una settimana fa lo scoppio di un grosso petardo sotto la saracinesca di una pescheria ha terrorizzato Gissi. Lunedì, mezz’ora dopo la mezzanotte, un nuovo attentato ha creato il panico a Punta Penna. Distrutto dal fuoco il furgone Fiat Ducato di un pescatore, A.D., titolare di un negozio di prodotti ittici.
L’incendio. La grande quantità di liquido infiammabile usata dal piromane racconta la volontà di distruggere. Più di venti i litri di benzina con cui è stata “innaffiata” la carrozzeria. Non pago l’attentatore ha aperto il cofano del motore appiccando il fuoco anche fra le parti meccaniche del mezzo e, per finire, ha versato altra benzina sul cofano posteriore. Quando i vigili del fuoco e i carabinieri sono arrivati sul posto, del Ducato restavano solo le lamiere annerite. A poco distanza la tanica di benzina vuota. Il mezzo è stato prelevato e trasferito in un garage dove verrà accuratamente analizzato dagli esperti. L’odore di bruciato nonostante la pioggia ha continuato per ore a impregnare il parcheggio sul quale il furgone era stato lasciato in sosta dal proprietario. Il rogo ha danneggiato anche la ruota anteriore e la parte sinistra del parafango di una Renault Twingo di un altro pescatore. I vigili del fuoco hanno impiegato due ore per spegnere anche i piccoli focolai. Sull’attentato indagano i carabinieri.
La marineria nel mirino. Gli investigatori negano ma sono in tanti a ritenere sospetto il ripetersi di incendi e scoppi ai danni di rappresentanti della marineria. Diciotto mesi fa una bomba carta danneggiò una pescheria in via Santa Maria. Fra il 25 e 26 aprile scorsi, alle 3 di notte, Gissi è stata svegliata dallo scoppio di un raudo sistemato sotto la saracinesca della pescheria del paese. Il titolare, tramite il proprio legale, l’avvocato Giovanni Cerella, ha presentato una denuncia contro ignoti.
L’arresto del piromane. Chi pensava che con l’arresto del ventiseienne di Vasto accusato di aver incendiato tre auto e due aree boschive gli investigatori avessero risolto il problema degli incendi dolosi, ieri si è ricreduto. Evidentemente i filoni sono diversi. Diverso il movente e l’obiettivo. L’unico elemento comune è la volontà distruttiva. Il fuoco viene preferito ad altri metodi perché in genere cancella le prove. A Punta Penna l’intero quartiere è molto scosso per quanto accaduto.
Paola Calvano
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