CASALBORDINO

Buttò la moglie malata dal ponte: condannato a 14 anni / VIDEO

Processo Bernardone, la sentenza in Corte d'Assise a Lanciano: risarcimento di 100mila euro ai figli da devolvere alle associazioni contro la violenza sulle donne

LANCIANO. E' arrivata la sentenza in Corte d'Assise a Lanciano per Angelo Bernardone accuato di aver ucciso la moglie malata buttandola da un ponte a Casalbordino il giorno di San Silvestro di due anni fa: il giudice ha condannato a 14 anni di carcere l'imputato. L'avvocato di parte civile dei figli, ha chiesto e ottenuto - in aggiunta - un risarcimento di 100mila euro per i figli, da devolvere in beneficenza, in particolare ad associazioni contro la violenza sulle donne.

leggi anche: Gettò la moglie malata nel fiume: "Ho visto nero e il diavolo" In tribunale parla Angelo Bernardone, 76 anni, che il 26 dicembre 2021 uccise la moglie Maria Rita Conese (72), malata di Alzheimer, gettandola dal viadotto dell'Osento

Il giorno di Santo Stefano del 2021, Angelo Bernardone, 74 anni, ex metalmeccanico dell’area industriale della Val di Sangro, uccise la moglie, Maria Rita Conese, 72 anni, buttandola in un fiumiciattolo dall’altezza di 10 metri sulla strada provinciale che da Casalbordino porta ad Atessa, paese originario della donna, gravemente malata di Alzheimer.

Subito dopo aver ascoltato la sentenza dalla voce del giudice, il 74enne ha parlato uscendo dal tribunale di Lanciano. Si è detto pentito del gesto e di non essere mai stato un uomo violento. Le sue parole nel nostro video.

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Omicidio, parla l'imputato dopo la condanna: "Sono pentito, serenità? Per modo di dire" (e indica il cuore) / VIDEO-INTERVISTA
Angelo Bernardone, 74 anni, commenta a caldo la condanna a 14 anni per aver ucciso la moglie malata (VIDEO T.D.R.)

Una storia sfociata in tragedia. Bernardone nella scorse udienze raccontò che si era rivolto anch al Sistema sanitario per avere il riconoscimento dell'assistenza per la moglie malata. E che dopo aver troivato solo risposte negative aveva deciso di far ricoverare la donna in una Rsa ricorrendo al trattamento obbligatorio perché non aveva i soldi per pagare. (t.d.r.)

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