C’è il nuovo piano della mobilità «Vogliamo una città sostenibile»
L’amministrazione presenta il nuovo studio per superare i problemi di traffico e inquinamento L’assessore Bomba: «Parte lo studio dei dati, a marzo avremo i risultati e daremo il via al progetto»
LANCIANO. Una città al passo coi tempi, quindi moderna, accogliente, inclusiva per le nuove forme di mobilità, accessibile e attenta all'ambiente. Sono questi gli obiettivi manifesti del nuovo Pums (Piano urbano per la mobilità sostenibile) presentato ieri mattina nella sala consiliare e che ha cominciato a muovere i primi passi con gli incontri con i vari portatori di interesse: ieri con le associazioni ambientaliste, questa mattina con le scuole (comprensivi e istituti superiori), oggi pomeriggio con le forze di polizia e i rappresentanti del trasporto pubblico locale e a seguire con i consorzi di via e le associazioni di categoria. Ad occuparsi dello studio per la pianificazione del sistema della mobilità cittadina è la società Leganet di Roma (per un ammontare dell'affidamento di 27mila euro) che ha già predisposto un piano di azione.
LE CRITICITÀ
Sebbene il piano sia ancora tutto da scrivere, con la presentazione dei risultati presumibilmente a marzo, si partirà dal ruolo della mobilità sostenibile che sarà da innestare alle due vocazioni della città, ovvero il turismo religioso e la presenza di molti istituti di istruzione, dalle scuole dell'infanzia fino alle scuole superiori. Solo per gli studenti pendolari, secondo un calcolo di qualche anno fa, si contano infatti oltre 80 pullman al giorno in transito in città. Da chiarire anche il ruolo delle ztl, l'accessibilità al centro storico, le aree pedonali e i flussi turistici che potrebbero riguardare non solo la chiesa di San Francesco, ma percorsi interni alla città.
LO STUDIO
«Effettueremo, su mandato dell'amministrazione comunale», spiega Gabriele Astolfi, project manager di Leganet, «un'analisi approfondita della viabilità. Ci soffermeremo quindi su domanda e offerta di mobilità per poi indicare gli interventi che l'amministrazione intende realizzare in un arco temporale di qui a 10 anni. Il Pums ha lo scopo di orientare la mobilità dei cittadini migliorando i collegamenti tra il centro e le frazioni, la sicurezza degli spostamenti in bici e a piedi, l'interconnessione modale con il trasporto pubblico e la sosta intelligente». «Di solito questi strumenti», spiega l'assessore alla Mobilità, Paolo Bomba, «si calano su città di 100mila abitanti, ma a noi interessava avere un quadro di insieme per pianificare ogni azione futura. Ciò che più ci ha convinti di questo studio è proprio la partecipazione e il coinvolgimento di tutti i portatori di interesse e di tutti i settori del Comune. Vogliamo lasciare uno strumento utile per una città che sia accessibile e sostenibile». Al lavoro, ormai da agosto, ci sono i settori lavori pubblici, ambiente, mobilità, istruzione, patrimonio, polizia locale e diversi tecnici comunali. Ad una prima fase di raccolta dati si affiancherà anche l'analisi dello stato di partenza e infine si tracceranno un documento intermedio e uno finale del Pums, anticamera per il piano del traffico.
PARTECIPAZIONE
Fondamentale per la riuscita del lavoro è il coinvolgimento di non solo dei portatori di interesse, ma anche dei cittadini. Sul sito internet del Comune è già disponibile un questionario di una ventina di domande a cui è possibile rispondere velocemente anche da smartphone e tablet. «Invitiamo i cittadini a esprimere criticità e proposte», esorta Astolfi, «ne terremo conto». E un primo gap cittadino ha riguardato da vicino lo stesso project manager: «Volevo venire in treno da Roma», ammette, «ma mi sono reso conto che non c'erano molti collegamenti, quindi mi sono svegliato prima per evitare il traffico sul raccordo anulare e sono arrivato in auto».
LE CRITICITÀ
Sebbene il piano sia ancora tutto da scrivere, con la presentazione dei risultati presumibilmente a marzo, si partirà dal ruolo della mobilità sostenibile che sarà da innestare alle due vocazioni della città, ovvero il turismo religioso e la presenza di molti istituti di istruzione, dalle scuole dell'infanzia fino alle scuole superiori. Solo per gli studenti pendolari, secondo un calcolo di qualche anno fa, si contano infatti oltre 80 pullman al giorno in transito in città. Da chiarire anche il ruolo delle ztl, l'accessibilità al centro storico, le aree pedonali e i flussi turistici che potrebbero riguardare non solo la chiesa di San Francesco, ma percorsi interni alla città.
LO STUDIO
«Effettueremo, su mandato dell'amministrazione comunale», spiega Gabriele Astolfi, project manager di Leganet, «un'analisi approfondita della viabilità. Ci soffermeremo quindi su domanda e offerta di mobilità per poi indicare gli interventi che l'amministrazione intende realizzare in un arco temporale di qui a 10 anni. Il Pums ha lo scopo di orientare la mobilità dei cittadini migliorando i collegamenti tra il centro e le frazioni, la sicurezza degli spostamenti in bici e a piedi, l'interconnessione modale con il trasporto pubblico e la sosta intelligente». «Di solito questi strumenti», spiega l'assessore alla Mobilità, Paolo Bomba, «si calano su città di 100mila abitanti, ma a noi interessava avere un quadro di insieme per pianificare ogni azione futura. Ciò che più ci ha convinti di questo studio è proprio la partecipazione e il coinvolgimento di tutti i portatori di interesse e di tutti i settori del Comune. Vogliamo lasciare uno strumento utile per una città che sia accessibile e sostenibile». Al lavoro, ormai da agosto, ci sono i settori lavori pubblici, ambiente, mobilità, istruzione, patrimonio, polizia locale e diversi tecnici comunali. Ad una prima fase di raccolta dati si affiancherà anche l'analisi dello stato di partenza e infine si tracceranno un documento intermedio e uno finale del Pums, anticamera per il piano del traffico.
PARTECIPAZIONE
Fondamentale per la riuscita del lavoro è il coinvolgimento di non solo dei portatori di interesse, ma anche dei cittadini. Sul sito internet del Comune è già disponibile un questionario di una ventina di domande a cui è possibile rispondere velocemente anche da smartphone e tablet. «Invitiamo i cittadini a esprimere criticità e proposte», esorta Astolfi, «ne terremo conto». E un primo gap cittadino ha riguardato da vicino lo stesso project manager: «Volevo venire in treno da Roma», ammette, «ma mi sono reso conto che non c'erano molti collegamenti, quindi mi sono svegliato prima per evitare il traffico sul raccordo anulare e sono arrivato in auto».