Camera di commercio, la rivolta degli artisti
Ente contestato da una petizione di 112 firme: opere affidate senza concorso
CHIETI. «Ci sentiamo umiliati dal comportamento adottato dalla Camera di commercio, che si limita a privilegiare soltanto alcuni artisti nell’assegnazione di opere, ultima delle quali l’obelisco del Foro Boario». Si apre così una petizione, siglata da 112, tra artigiani, artisti e gente comune, che chiede l’attivazione di procedure concorsuali per realizzare opere d’arte a committenti istituzionali. Una sollecitazione che mira esclusivamente a «garantire più trasparenza nell’assegnazione dei lavori e soprattutto per favorire l’emergere di nuovi talenti».
La camera di commercio, chiamata in causa, avoca precise norme a sostegno del proprio operato ma, a margine della polemica non esclude, nelle prossime occasioni, di prendere in considerazione le esigenze emerse considerato il numero di cittadini che ritengono di sentirsi esclusi dalle attività dell’ente camerale. «Tutti i lavori che si fanno in Abruzzo non vedono seguire la buona prassi concorsuale, cosicché i soliti nomi hanno sempre la meglio», racconta Giuseppe Liberati, noto ceramista di Villamagna, «ora la Camera di commercio, dove io stesso sono iscritto e pago i contributi, affida la realizzazione di un’opera senza gara. Nelle altre regioni, Puglia o Umbria, soltanto per fare due esempi vicini alla nostra realtà regionale, si affermano artisti abruzzesi e le procedure sono sempre concorsuali». L’artigiano, che vende le proprie creazioni fino in Australia, è tra le firme che compaiono sulla petizione presentata ad enti locali e associazioni di categoria.
«Partecipo da sempre e in tutt’Italia a concorsi dove», afferma Antonio Di Campli, scultore lancianese e altro firmatario, «una commissione artistica giudica il mio lavoro tra diversi». Il significato complessivo della protesta sta nell’esigenza di vedere rispettato un «equo criterio di selezione dell’autore dell’opera” e, se tutto rimarrà com’è, i firmatari minacciano la «mobilitazione generale di categoria» e altre forme di contestazione. Un clima di scontro che non scompone l’ente cui si rivolge la petizione: «La giunta camerale nel rispetto delle leggi vigenti, ha ritenuto di affidare a un noto artista locale l’ideazione di 4 pannelli in bronzo. Questi saranno collocati alla base di un obelisco (in cemento armato, ndc), che sarà realizzato nel rispetto delle procedure di gara previste, nell’area ex Foro Boario di Chieti scalo». Gli stessi contestatori rifuggono da qualisiasi questione personale e sottolineano che vogliono offrire semplicemente lo spunto per animare un principio virtuoso nell’assegnazione delle opere d’arte, che sono testimonianza della cultura del luogo e tutti vogliono contribuire ad arricchirla.
La camera di commercio, chiamata in causa, avoca precise norme a sostegno del proprio operato ma, a margine della polemica non esclude, nelle prossime occasioni, di prendere in considerazione le esigenze emerse considerato il numero di cittadini che ritengono di sentirsi esclusi dalle attività dell’ente camerale. «Tutti i lavori che si fanno in Abruzzo non vedono seguire la buona prassi concorsuale, cosicché i soliti nomi hanno sempre la meglio», racconta Giuseppe Liberati, noto ceramista di Villamagna, «ora la Camera di commercio, dove io stesso sono iscritto e pago i contributi, affida la realizzazione di un’opera senza gara. Nelle altre regioni, Puglia o Umbria, soltanto per fare due esempi vicini alla nostra realtà regionale, si affermano artisti abruzzesi e le procedure sono sempre concorsuali». L’artigiano, che vende le proprie creazioni fino in Australia, è tra le firme che compaiono sulla petizione presentata ad enti locali e associazioni di categoria.
«Partecipo da sempre e in tutt’Italia a concorsi dove», afferma Antonio Di Campli, scultore lancianese e altro firmatario, «una commissione artistica giudica il mio lavoro tra diversi». Il significato complessivo della protesta sta nell’esigenza di vedere rispettato un «equo criterio di selezione dell’autore dell’opera” e, se tutto rimarrà com’è, i firmatari minacciano la «mobilitazione generale di categoria» e altre forme di contestazione. Un clima di scontro che non scompone l’ente cui si rivolge la petizione: «La giunta camerale nel rispetto delle leggi vigenti, ha ritenuto di affidare a un noto artista locale l’ideazione di 4 pannelli in bronzo. Questi saranno collocati alla base di un obelisco (in cemento armato, ndc), che sarà realizzato nel rispetto delle procedure di gara previste, nell’area ex Foro Boario di Chieti scalo». Gli stessi contestatori rifuggono da qualisiasi questione personale e sottolineano che vogliono offrire semplicemente lo spunto per animare un principio virtuoso nell’assegnazione delle opere d’arte, che sono testimonianza della cultura del luogo e tutti vogliono contribuire ad arricchirla.