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Canapa indiana vicino al fiume Arrestato titolare di un terreno

CASOLI. Aveva allestito una piantagione di canapa indica a due passi dal fiume Aventino, in una zona impervia e nascosta. L’altra sera stava andando ad annaffiare le sue venti piante, ma ad...

CASOLI. Aveva allestito una piantagione di canapa indica a due passi dal fiume Aventino, in una zona impervia e nascosta. L’altra sera stava andando ad annaffiare le sue venti piante, ma ad attenderlo ha trovato i carabinieri della caserma di Casoli.

In manette, con l’accusa di coltivazione di sostanze stupefacenti, è finito il proprietario della piantagione, Marco Rapini, 50 anni, di Sant’Eusanio del Sangro, già noto alle forze dell’ordine.

La scoperta della piantagione, in località Piana del Molino, è stata possibile grazie ai servizi perlustrativi che, quotidianamente, i militari dell’Arma effettuano in tutto il territorio del comune di Casoli.

Rapini, infatti, era riuscito a realizzare la sua piantagione in un luogo impervio, circondato da vegetazione ad alto fusto e, quindi, non visibile dalla strada e nascosto anche allo sguardo indiscreto dei passanti.

Una zona non di rado frequentata dai bracconieri, che per giorni i militari hanno tenuto sotto controllo al fine di individuare il proprietario delle venti piante di canapa indica.

Martedì sera, approfittando del buio, l’uomo ha raggiunto la località nascosta, sulle sponde del fiume Aventino. E proprio mentre si apprestava ad innaffiare le sue piante, è stato bloccato dai carabinieri che lo attendevano per incastrarlo.

Nella sua abitazione di Sant’Eusanio del Sangro, poi, i militari hanno rinvenuto anche settanta grammi di semi di cannabis, sessanta grammi di marijuana già essiccata e un bilancino di precisione per il confezionamento delle dosi.

Su disposizione dell’autorità giudiziaria del tribunale di Lanciano, Rapini è stato trasferito nella casa circondariale di Villa Stanazzo.

Le venti piante di canapa indica sono state poste sotto sequestro. (s.so.)

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