elezioni politiche
Candidati a Camera e Senato ecco la pattuglia lancianese
LANCIANO. Per scovare un lancianese candidato in posizione “utile”, ovvero eleggibile, alle prossime elezioni politiche per Camera e Senato, bisogna saltare a piè pari gli elenchi di Pdl, Pd e Udc e...
LANCIANO. Per scovare un lancianese candidato in posizione “utile”, ovvero eleggibile, alle prossime elezioni politiche per Camera e Senato, bisogna saltare a piè pari gli elenchi di Pdl, Pd e Udc e scorrere la lista “Fare per fermare il declino”, il movimento di Oscar Giannino. È il capolista al Senato, Alberto Carlini, imprenditore, 44 anni ad agosto, ex consigliere comunale con Forza Italia. Gli altri, mosche bianche nella pattuglia di circa 400 candidati abruzzesi, sono in posizioni più o meno defilate. L’unica donna è l’ex assessore comunale Graziella Di Campli, quarta nella lista per il Senato di Fratelli d’Italia (capolista è il vice presidente della Provincia, Antonio Tavani, di Fara San Martino), la quale da poco ha ufficializzato il passaggio al nuovo gruppo anche in consiglio comunale.
Nella lista della Destra, sempre al Senato, posto numero sei per l’ex coordinatore della Fiera, Bruno Di Ciano, responsabile cittadino del movimento. Nel centrosinistra l’unico esempio è Gabriele Di Bucchianico, capogruppo comunale dell’Idv, candidato in lista bassa alla Camera da Rivoluzione civile. Dell’area frentana sono presenti anche Giuseppe D’Ortona dei Comunisti italiani, quarto nella lista Ingroia al Senato, il sindaco di Pizzoferrato, Nicola Tarantini, secondo alla Camera nei Moderati di Gianpiero Samorì, il sindaco di Fara San Martino, Giuseppe Di Rocco, a chiudere la lista al Senato di Fratelli d’Italia, ed Ettore Frutti di Fossacesia nelle fila di Grande Sud.
Nessuno è sicuro di essere eletto il 24 e 25 febbraio. Anche il movimento di Giannino, con il capolista frentano, dovrà superare la soglia di sbarramento.
«Lanciano e il suo comprensorio non sono rappresentati da venti anni», dice l’imprenditore Alberto Carlini, che dall’estero è tornato a lavorare in Abruzzo, «all’attenzione del Parlamento porteremo la crisi occupazionale in Val di Sangro. Il movimento raccoglie una massa di delusi del centrodestra, dalla rivoluzione liberale mancata da Berlusconi, e del centrosinistra e chi voterebbe Grillo».
Nessuno comunque, è stato candidato dai grandi partiti, Pd e Pdl sopra tutti. Secondo l’ex sindaco Filippo Paolini (Pdl) l’occasione mancata è più del centrosinistra: «Avendo vinto le elezioni comunali nel 2011, era il momento giusto per proporre un rappresentante della città in Parlamento». I Democratici ci hanno pure provato, con la candidatura alle “parlamentarie” Pd dell’assessore Valentino Di Campli (renziano), surclassato dai big del partito in provincia. Vasto, intanto, il suo candidato, e pure donna, ce l’ha. (s.so.)
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