<strong>Election day. </strong>Decolla tra mille incertezze la campagna elettorale per le comunali del 28 e 29 marzo
Candidati e alleanze in alto mare
Di Primio sindaco designato dal Pdl. Ricci a caccia del secondo mandato
CHIETI. Election day anticipato. A Chieti, si voterà il 28 e 29 marzo per il primo turno delle comunali di primavera. Nella stessa tornata rientrano Guardiagrele, l’altro Comune più popoloso del comprensorio teatino chiamato alle urne, assieme ad altri due centri più piccoli della provincia, Guilmi e Palena. Nel capoluogo, la campagna elettorale è cominciata da diversi mesi pur non avendo ancora delineato quali saranno le forze in campo e i protagonisti.
La coalizione di centrosinistra che governa il Comune dal 2005 - esperimento inedito per una città che nella sua storia repubblicana ha conosciuto soltanto giunte monocolori Dc o di centrodestra radicale - ha retto sino alla fine del mandato, superando tutti i contrasti che di volta in volta ha alimentato al proprio interno per una sorta di congenito autolesionismo, acuito dalla nascita del Pd (due anni di lite continua tra la componente dei Ds e quella della Margherita).
Assetto che ha prodotto gravi danni d’immagine e perdite di consensi, pur avendo la coalizione realizzato i provvedimenti strategici annunciati all’inizio del mandato dal sindaco Ricci: tutela dell’unico polo direzionale rimasto alla città (università-ospedale) con la realizzazione del villaggio Mediterraneo, l’introduzione di standard di qualità in materia urbanistica, il nuovo Prg, l’avvio di progetti decisivi per decongestionare il traffico urbano (parcheggi) e il ritorno della filovia, per citare i risultati i più importanti.
La questione di fondo che sta oggi davanti ai dirigenti politici dell’alleanza è decidere se l’attuale quadro politico potrà reggere il confronto alle prossime elezioni comunali o dovrà essere rimodulato. Cruciale sarà il ruolo dell’Italia dei valori, partito in grande ascesa che si presenterà più forte al tavolo della trattativa politica. Gli altri partiti (Rifondazione, Sinistra e libertà, liste satelliti) restano dunque in attesa di conoscere quale sarà il nuovo quadro dell’alleanza Pd-Idv e soprattutto se si renderà necessaria un’intesa con altri partiti e liste di centro. Il sindaco uscente Francesco Ricci è il candidato naturale per il secondo mandato ma la coalizione non ha deciso e i partiti non si sono mai espressi se non in forma episodica.
Forte di un quadro politico generale favorevole, il centrodestra ha quindi l’opportunità di tornare al governo della città anche se le voci di vittoria assicurata alimentate dal Pdl dovranno fare i conti con i crescenti appetiti di un partito e di una coalizione tutt’altro che monolitici nelle decisioni. In questo contesto si muove l’unica candidatura ufficiale, quella di Umberto Di Primio (componente An) del Pdl, ex vicesindaco e poi presidente dell’assemblea civica ai tempi del sindaco Nicola Cucullo (Fiamma). Candidatura annunciata dal Pdl ma non dalla coalizione, i cui contorni, anche in questo caso, sono tutt’altro che definiti.
La coalizione di centrosinistra che governa il Comune dal 2005 - esperimento inedito per una città che nella sua storia repubblicana ha conosciuto soltanto giunte monocolori Dc o di centrodestra radicale - ha retto sino alla fine del mandato, superando tutti i contrasti che di volta in volta ha alimentato al proprio interno per una sorta di congenito autolesionismo, acuito dalla nascita del Pd (due anni di lite continua tra la componente dei Ds e quella della Margherita).
Assetto che ha prodotto gravi danni d’immagine e perdite di consensi, pur avendo la coalizione realizzato i provvedimenti strategici annunciati all’inizio del mandato dal sindaco Ricci: tutela dell’unico polo direzionale rimasto alla città (università-ospedale) con la realizzazione del villaggio Mediterraneo, l’introduzione di standard di qualità in materia urbanistica, il nuovo Prg, l’avvio di progetti decisivi per decongestionare il traffico urbano (parcheggi) e il ritorno della filovia, per citare i risultati i più importanti.
La questione di fondo che sta oggi davanti ai dirigenti politici dell’alleanza è decidere se l’attuale quadro politico potrà reggere il confronto alle prossime elezioni comunali o dovrà essere rimodulato. Cruciale sarà il ruolo dell’Italia dei valori, partito in grande ascesa che si presenterà più forte al tavolo della trattativa politica. Gli altri partiti (Rifondazione, Sinistra e libertà, liste satelliti) restano dunque in attesa di conoscere quale sarà il nuovo quadro dell’alleanza Pd-Idv e soprattutto se si renderà necessaria un’intesa con altri partiti e liste di centro. Il sindaco uscente Francesco Ricci è il candidato naturale per il secondo mandato ma la coalizione non ha deciso e i partiti non si sono mai espressi se non in forma episodica.
Forte di un quadro politico generale favorevole, il centrodestra ha quindi l’opportunità di tornare al governo della città anche se le voci di vittoria assicurata alimentate dal Pdl dovranno fare i conti con i crescenti appetiti di un partito e di una coalizione tutt’altro che monolitici nelle decisioni. In questo contesto si muove l’unica candidatura ufficiale, quella di Umberto Di Primio (componente An) del Pdl, ex vicesindaco e poi presidente dell’assemblea civica ai tempi del sindaco Nicola Cucullo (Fiamma). Candidatura annunciata dal Pdl ma non dalla coalizione, i cui contorni, anche in questo caso, sono tutt’altro che definiti.