Carichieti perde 80 milioni di euro della Bce
Il primo effetto-commissario si abbatte sulla banca e finisce al centro di un ricorso al presidente della Repubblica
CHIETI. Il primo effetto del commissariamento di Carichieti è pesantissimo e si abbatte sull’economia fragile, per non dire allo stremo delle forze, dell’intera provincia. La Cassa di Risparmio di via Colonnetta deve rinunciare a qualcosa come 80 milioni di euro della Bce.
Il commissariamento, deciso a settembre da Bankitalia, preclude ogni tipo di aiuto europeo. La notizia spicca nell’ultima pagina del ricorso gerarchico che l’ex presidente di Carichieti, Mario Falconio, ed ex componenti del disciolto Cda, sostituto in toto dal commissario Riccardo Sora, mandato a Chieti dalla Banca centrale, hanno inviato nientemeno che al presidente della Repubblica.
Il “nientemeno” esce spontaneo, ma la legge prevede che anche il capo dello Stato, oltre che il Tribunale amministrativo, in questo caso del Lazio, al quale si sono rivolti l’ex dg, Roberto Sbrolli ed altri ex amministratori, possa decidere di annullare il drastico provvedimento del commissariamento della banca. Anche se il ricorso era indirizzato a Giorgio Napolitano e dovrà attendere la nomina del nuovo presidente, risponde punto per punto a tutte le contestazioni mosse agli ex vertici dal governatore Ignazio Visco. E nell’ultima parte segnala il più nefasto degli effetti sull’economia teatina. Uno degli ex di Carichieti lo sintetizza in modo puntuale con una nota che vale la pena riportare integralmente: «E’ un danno notevole alla società imprenditoriale abruzzese la mancata concessione monetaria dalla Bce alla Carichieti spa per l'operatività creditizia di sostegno 2014/2015. Per chiarezza si tratta di un aiuto straordinario di rilevante importo, fra gli ottanta ed ottantacinque milioni di euro, finalizzati specificatamente ad operazioni di credito alle famiglie ed alle imprese (il provvedimento Bce distinto come "Tl Tro" 2014/2015). L'amministrazione commissariata ne aveva già programmata la richiesta da inoltrare, come per norma, entro settembre. Ma tale beneficio non è più fruibile, purtroppo, a causa del commissariamento della Banca. Un danno rilevante se si considera l'attuale critica situazione imprenditoriale-occupazionale nelle aree ancora pulsanti del bacino operativo Carichieti (Valle Chieti-Pescara, nucleo industriale del Vastese e, in particolare, l'area industriale "Sangro-Aventino" che vanta i grandi insediamenti ancora operativi dell'Abruzzo, quali Sevel - Honda - De Cecco - Del Verde - Bimo Italia - Valagra - Dell'Aventino - Sapa - Idro Allumino - Totaro Autotrasporti - Palena Autotrasporti - Angelucci Autotrasporti e tante altre, con una occupazion di oltre dodicimila dipendenti). Detta benefica disponibilità, ormai compromessa, poteva essere di supporto al riavvio a pieno regime per quelle attività già produttive». Basterà questo per convincere il nuovo presidente? A Chieti lo sperano così come sperano che l’advisor Prometeia scelto dalla Fondazione riesca a dialogare con il commissario Sora – tre giorni fa affiancato dall’ex dg di Banca dell’Adriatico, Salvatore Immordino – con un piano industriale che spinga Bankitalia a far rimanere Carichieti banca del territorio.(l.c.)