"Carnevale festa dei ricchi", la preside vieta le maschere in tre scuole del chietino
La dirigente alle maestre: i vestiti di carnevale creano discriminazione sociale tra i bimbi. Ma i genitori di tre paesi (Bucchianico, Vacri e Villamagna) ora sono in rivolta
BUCCHIANICO. Vietato mascherarsi a Carnevale. Ma non è uno scherzo. Accade a Bucchianico, Vacri e Villamagna. Dove le famiglie sono in rivolta. La circolare della dirigente scolastica che ha vietato ai bimbi, centinaia di bimbi delle elementari, e ai ragazzini delle scuole medie, di presentarsi martedì vestiti da cow boy, fatine o Peppa Pig, ha acceso una miccia.
Papà e mamme sono sul piede di guerra. Anche le maestre sono deluse e arrabbiate. Hanno telefonato in redazione e inviato mail. Spiegano: «La nuova dirigente dell'Istituto comprensivo di Bucchianico, per evitare discriminazioni economiche, ha vietato (anche ai bimbi della scuola dell'infanzia) di travestirsi con le mascherine e di festeggiare il Carnevale a scuola». E postano sfoghi su Facebook oppure esclamano per telefono: «Questa storia è un paradosso».
La circolare che vieta la festa in maschera a scuola accende gli animi. Mercoledì scorso è stata anche consegnata, alla segretaria della scuola del paese di San Camillo de Lellis, dai rappresentanti dei genitori agguerriti più che mai, una richiesta ufficiale per consentire i festeggiamenti «assicurando la solidarietà di tutti ed evitare ogni discriminazione».
La richiesta è stata sottoscritta dai genitori dei tre paesi interessati «ma, fino ad oggi, per quanto ne so», spiega una mamma, «non c’è stata data nessuna risposta».
Così gli alunni dell’Istituto comprensivo, che raccoglie i tre grandi Comuni vicini a Chieti, qualcosa come 200-250 giovanissimi, dovranno entrare in classe, martedì grasso, con vestiti come ogni altro giorno dell’anno: grembiule e fiocco. Guai a loro se arriveranno mascherati da Carnevale. La preside non vuole discriminazioni sociali ed economiche. In altre parole, il Carnevale non dev’essere una festa bella e divertente solo per i figli dei ricchi che fa però vergognare i bimbi poveri. Al massimo, si leggerebbe sulla circolare della discordia, inviata alle docenti affinché avvisassero le famiglie degli alunni, sono tollerate semplici mascherine da Zorro (di quelle nere ed economiche da mettersi sul volto con una molla) per i bimbi, e da Cenerentola per le bambine. Ma (sembra) solo ed esclusivamente per la prima ora di lezione. Apriti cielo.
Dicono che, fino all’ultimo, cioè anche ieri mattina, i genitori facessero la fila davanti alla porta della presidenza, nella sede centrale dell’istituto, che si trova in via Santa Chiara, vicino al benzinaio all’ingresso del paese, per sperare di parlare con la dirigente e farle cambiare idea. Ma per ora il Carnevale, nella scuola di Bucchianico, non s’ha da fare. Così ha ordinato la preside alle maestre.
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