segnaletica senza autorizzazione

Cartelli pubblicitari Il Comune valuta la sanatoria

LANCIANO. Si apre uno spiraglio per le centinaia di attività multate per i cartelli stradali pubblicitari senza autorizzazione. Sono in tanti, proprietari di negozi, ditte o altre attività, ad aver...

LANCIANO. Si apre uno spiraglio per le centinaia di attività multate per i cartelli stradali pubblicitari senza autorizzazione. Sono in tanti, proprietari di negozi, ditte o altre attività, ad aver ricevuto la sanzione per la mancanza di autorizzazione dall’ente proprietario della strada: il Comune. Dopo le proteste, l’amministrazione sta valutando la possibilità di una sanatoria per le opere abusive, come è previsto in altri Comuni.

«Come amministrazione siamo favorevoli alla possibilità di inserire una norma che consenta di sanare le opere prive di autorizzazione», annuncia Pasquale Sasso, assessore all’urbanistica che è settore cui compete la concessione delle autorizzazioni, «in alcuni Comuni è prevista una deroga all’articolo 23 del codice della strada che permette, dal momento dell’accertamento, di presentare una richiesta di sanatoria entro tot giorni, periodo durante il quale viene sospesa la sanzione e la rimozione del cartello abusivo».

Al vaglio del settore urbanistica, con la consulenza di avvocati, ci sono i regolamenti di altre città che hanno previsto questa norma, da Pescara a Lignano Sabbiadoro, in provincia di Udine. «Stiamo vagliando quale possa essere la strada percorribile, poiché ad essere sanate sarebbero solo le opere conformi», specifica l’assessore, «ovvero prive di autorizzazione ma che rispettano distanze e norme previste nel regolamento comunale. Il Piano degli impianti pubblicitari è stato approvato nel 2000. Chiunque ha installato un cartellone pubblicitario da quell’anno, quindi, avrebbe dovuto rispettare quanto previsto nel regolamento».

Molti lamentano che al momento di installare la preinsegna, anni orsono, in municipio abbiano soltanto indirizzato all’Aipa, dove in realtà per i cartelli stradali si paga la Tosap, la tassa per l’occupazione di suolo pubblico. Se un commerciante poteva non sapere dell’autorizzazione, le imprese del settore pubblicitario non dovevano ignorare le procedure. C’è chi, come la Vinciguerra pubblicità, ad esempio, si sta facendo carico delle multe arrivate ai clienti, sperando di ottenere dalla prefettura l’applicazione del cumulo giuridico: ovvero che per lo stesso illecito si paghi la sanzione una sola volta, per l’importo massimo aumentato fino al triplo.

Stefania Sorge

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