Casa «Dopo di noi»il Comune trovail locale per i disabili

La casa di accoglienza cosidetta "Dopo di noi" nascerà in un locale in via Federico Salomone dove attualmente c'è la cooperativa sociale "Aiutiamoli". Lo ha deciso l'amministrazione del sindaco Di Primio

CHIETI. La casa di accoglienza cosidetta "Dopo di noi" nascerà in un locale in via Federico Salomone dove attualmente c'è la cooperativa sociale "Aiutiamoli". Lo ha deciso l'amministrazione del sindaco Di Primio che ha individuato il locale dopo un monitoraggio sugli edifici di proprietà comunale. Lo annuncia l'assessore alle politiche sociali ed assistenziali, Emilia De Matteo.

Finalmente si è risolto il caso, sollevato circa un anno fa, dall'Anffas, associazione dei familiari di persone disabili, che si sono attivati e rivolti soprattutto al Comune per avere a disposizione una struttura assistenziale che si occupi dei disabili anche quando loro non ci saranno più. Da qui è nato il nome "Dopo di noi".

Il Comune come altri enti sin dall'inizio hanno mostrato la volontà di cercare un immobile e finalmente l'amministrazione del sindaco Di Primio ne è riuscito a individuarne uno.
Con la cooperativa sociale che attualmente occupa l'immobile l'amministrazione ha raggiunto un accordo: l'associazione dovrà restituire entro la fine del mese il locale naturalmente e ne avrà a disposizione un altro.

«Resta inteso», dice l'assessore Emilia De Matteo, «che una volta liberati i locali di via Salomone sarà necessario provvedere alla loro sistemazione, manutenzione e ripulitura secondo il crono programma che sarà redatto dal settore lavori pubblici. La stessa struttura, una volta aperta, sarà a disposizione di tutte le associazioni sociali presenti sul territorio comunale. Con questa azione attuata dall'amministrazione Di Primio», commenta l'assessore De Matteo, «si è inteso dare una prima immediata risposta alle eventuali necessità che potrebbero insorgere in tempi stretti. Infatti, il principale obiettivo, da condividere con le varie istituzioni territoriali e regionali (sia pubbliche che private) ognuna secondo la propria disponibilità, è quello di poter realizzare una nuova, grande e moderna struttura per ospitare persone non autosufficienti prive di rete parentale».

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