CHIETI
Case, auto di lusso, lavoro in nero e falsi Isee, ma in 57 prendono il reddito di cittadinanza
La guardia di finanza, in collaborazione con l'Inps, blocca riscossioni indebite per oltre 460mila euro in tutta la provincia
CHIETI. La guarda di finanza scopre 57 furbetti del reddito di cittadinanza in provincia di Chieti. Alcuni sono proprietari di appartamenti e auto di lusso che hanno presentato false dichiarazioni sulla situazione economica e patrimoniale, altri non hanno comunicato cospicue vincite al gioco e c'è anche chi è stato arrestato per possesso di oltre 100 grammi di droga.
Indebite riscossioni, quantificate in oltre 460mila euro, scoperte dalla guardia di finanza in collaborazione con l’Inps. In tutto 57 casi nell’ultimo anno, individuati attraverso mirati controlli nello specifico settore, originati da analisi ed altre attività d’intelligence svolte nella provincia teatina. Le irregolarità accertate con maggiore frequenza vertono su discordanze tra la situazione economica o patrimoniale auto-dichiarata nella domanda per ottenere il beneficio e quella effettiva, ma le casistiche riscontrate sono diverse: certificazioni Isee non veritiere, dipendenti in nero che dichiarano lo stato di disoccupazione, svolgimento di attività da parte di piccoli commercianti.
Tra i casi svelati dai finanzieri in collaborazione con l'Inps figurano il possesso di immobili e di automobili di lusso; fittizie separazione dal coniuge, omesse indicazioni di soggetti nel proprio stato di famiglia o false dichiarazioni di residenza per non indicare redditi o proprietà del proprio nucleo familiare; lavoratori dipendenti regolarmente assunti o percezione di redditi da lavoro dipendente oltre una certa soglia.
Mirati accertamenti sono stati eseguiti nel settore giochi e scommesse, attraverso il riscontro delle vincite conseguite sulle piattaforme di gioco on-line. In tale ambito sono stati scoperti tre giocatori incalliti che avevano omesso di indicare vincite da gioco, in un caso per 88.000 euro, attestando cosi uno stato di indigenza del proprio nucleo familiare non veritiero per ottenere il beneficio. Infine, tra i percettori del beneficio è stato individuato anche un soggetto tratto in arresto per possesso di oltre 100 grammi di droga e 4.000 euro in contanti.
Grazie al costante coordinamento con gli uffici giudiziari e l’anagrafe dei Comuni, altre cause di esclusione dal beneficio hanno riguardato l’omessa certificazione di precedenti penali o la fittizia residenza in un immobile in affitto, per la quale sarebbe prevista la percezione di una quota parte del beneficio proprio a copertura del costo della locazione. Un particolare accertamento ha, infatti, permesso di segnalare un soggetto che aveva omesso di indicare gli ingenti ricavi generati dalla locazione di unità immobiliari detenuti tramite una società allo stesso riconducibile. Gli immobili affittati, oltre quindici su quaranta intestati, rendevano alla famiglia del beneficiario oltre 120.000 euro annui.
Tutte le posizioni irregolari sono state segnalate all’Inps di Chieti, per l'immediato blocco del beneficio, la disattivazione della carta di pagamento ed il recupero delle somme percepite. I soggetti irregolari sono stati denunciati all’autorità giudiziaria competente, per aver presentato una dichiarazione contenente dati falsi, omessi o incompleti, condotta sanzionata con la reclusione da uno a tre anni.