Cede il tetto del capannone, muore operaio
La vittima di 47 anni è di Chieti, l'incidente alla Lomet-Gruppo Ragaini di Loreto
CHIETI. Cede il tetto del capannone sul quale era salito per fare una verifica sulla stabilità e muore. Vittima dell'incidente sul lavoro è Gianni Colalongo, 47 anni, operaio di origine teatina da anni residente a Loreto dove lavorava come fiduciario alla Lomet-Gruppo Ragaini.
La tragedia è avvenuta in via Buffolareccia 48 dove la Lomet produce serramenti in alluminio e ferro.
Una morte bianca che presenta più di un lato oscuro. Colalongo operaio specializzato e uomo di fiducia della ditta marchigiana, nel pomeriggio della scorsa domenica si era allontanato dalla sua abitazione dove viveva con la sua compagna per effettuare un sopralluogo sul tetto del capannone aziendale. Le nevicate delle scorse settimane hanno colpito duramente anche la provincia anconetana così, dopo un periodo di tregua meteorologica, l'uomo avrebbe deciso di verificare di persona quali e quanti danni avesse causato il maltempo. Secondo una prima ricostruzione dei fatti eseguita dai carabinieri della tenenza di Osimo, Colalongo avrebbe utilizzato le chiavi affidatele dalla proprietà per entrare dal cancello pricipale e dirigersi verso la scala che conduce sul tetto del capannone. Pochi passi sulla copertura realizzata in laminato di eternit e poi il cedimento improvviso, perché zuppa d'acqua, di una lastra. Senza la possibilità di un appiglio l'uomo è precipitato nel capannone dopo un volo di circa dieci metri. Caduta in seguito alla quale Colalongo avrebbe riportato un fatale politrauma cranio-facciale. Ma i soccorsi sono arrivati solo 12 ore dal tragico evento. Quando la compagna di Colalongo, non vedendolo tornare a casa per l'ora di cena ha avvisato i carabinieri.
Una pattuglia di uomini della tenenza di Osimo si è subito messa alla ricerca dell'uomo scomparso da casa.
Dopo una serie di controlli i militari hanno raggiunto la sede della Lomet. Dall'esterno non sembrava esserci nulla fuori posto. ma una volta entrati nel capannone i carabinieri si sono trovati di fronte il corpo esanime dell'operaio. Quando l'ambulanza del 118 è arrivata sul posto, intorno alle 2, il medico non ha potuto fare altro che accertare il decesso dello sfortunato operaio. Il sostituto procuratore Irene Pilotta ha disposto il trasferimento della salma all'obitorio dell'ospedale di Osimo dove nel pomeriggio è stata effettuata l'autopsia che ha confermato la morte per il grave politrauma. La Procura di Ancona ha aperto un'inchiesta per accertare eventuali responsabilità del decesso. Da chiarire per quale motivo Colalongo abbia effettuto i controlli sul tetto del capannone di domenica e soprattutto se è vero che la decisione del sopralluogo è stata presa in modo autonomo dall'operaio come sembra aver sostenuto la proprietà durante un colloquio con gli investigatori.
La tragedia è avvenuta in via Buffolareccia 48 dove la Lomet produce serramenti in alluminio e ferro.
Una morte bianca che presenta più di un lato oscuro. Colalongo operaio specializzato e uomo di fiducia della ditta marchigiana, nel pomeriggio della scorsa domenica si era allontanato dalla sua abitazione dove viveva con la sua compagna per effettuare un sopralluogo sul tetto del capannone aziendale. Le nevicate delle scorse settimane hanno colpito duramente anche la provincia anconetana così, dopo un periodo di tregua meteorologica, l'uomo avrebbe deciso di verificare di persona quali e quanti danni avesse causato il maltempo. Secondo una prima ricostruzione dei fatti eseguita dai carabinieri della tenenza di Osimo, Colalongo avrebbe utilizzato le chiavi affidatele dalla proprietà per entrare dal cancello pricipale e dirigersi verso la scala che conduce sul tetto del capannone. Pochi passi sulla copertura realizzata in laminato di eternit e poi il cedimento improvviso, perché zuppa d'acqua, di una lastra. Senza la possibilità di un appiglio l'uomo è precipitato nel capannone dopo un volo di circa dieci metri. Caduta in seguito alla quale Colalongo avrebbe riportato un fatale politrauma cranio-facciale. Ma i soccorsi sono arrivati solo 12 ore dal tragico evento. Quando la compagna di Colalongo, non vedendolo tornare a casa per l'ora di cena ha avvisato i carabinieri.
Una pattuglia di uomini della tenenza di Osimo si è subito messa alla ricerca dell'uomo scomparso da casa.
Dopo una serie di controlli i militari hanno raggiunto la sede della Lomet. Dall'esterno non sembrava esserci nulla fuori posto. ma una volta entrati nel capannone i carabinieri si sono trovati di fronte il corpo esanime dell'operaio. Quando l'ambulanza del 118 è arrivata sul posto, intorno alle 2, il medico non ha potuto fare altro che accertare il decesso dello sfortunato operaio. Il sostituto procuratore Irene Pilotta ha disposto il trasferimento della salma all'obitorio dell'ospedale di Osimo dove nel pomeriggio è stata effettuata l'autopsia che ha confermato la morte per il grave politrauma. La Procura di Ancona ha aperto un'inchiesta per accertare eventuali responsabilità del decesso. Da chiarire per quale motivo Colalongo abbia effettuto i controlli sul tetto del capannone di domenica e soprattutto se è vero che la decisione del sopralluogo è stata presa in modo autonomo dall'operaio come sembra aver sostenuto la proprietà durante un colloquio con gli investigatori.
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