Cementificio, il Tar riunisce i due ricorsi
Vasto. Stabilimento nella fascia esterna della riserva di Punta Aderci: i giudici decidono il 27 maggio
VASTO. Riunisce i due procedimenti - il ricorso contro il parere del Comitato di gestione della riserva di Punta Aderci e il reclamo sul parere negativo del Commissario ad acta - e rinvia la decisione nel merito. Bisognerà attendere il 27 maggio per conoscere il verdetto dei giudici amministrativi sulla vicenda relativa al progetto per la produzione di leganti idraulici (cemento) nello stabilimento presente nella fascia di protezione esterna della riserva di Punta Aderci. Il Tar, che venerdì scorso avrebbe dovuto pronunciarsi in merito alla richiesta di sospensiva contenuta nel ricorso presentato dalla Escal contro il parere negativo rilasciato dal Comitato di gestione, ha optato per il rinvio anche alla luce del procedimento pendente al Consiglio di Stato contro la sentenza dello stesso Tar, che a luglio 2020 aveva accolto il ricorso presentato da Legambiente e Wwf contro il parere favorevole del Comune alla valutazione di incidenza ambientale (Vinca).
Sono tutte tessere di un unico puzzle che ha per oggetto la difficile convivenza dell’area protetta con la zona industriale di Punta Penna. La Escal - rappresentata dagli avvocati Giacomo Cerullo e Edoardo Paolini - oltre al ricorso contro il parere negativo del Comitato di gestione, all’epoca presieduto dall’assessore Paola Cianci, ha anche presentato un reclamo contro il parere negativo rilasciato dal commissario ad acta Maurizio Formichetti. Quest’ultimo, nominato dal prefetto Armando Forgione il 19 agosto 2021, aveva confermato il diniego dopo una istruttoria durata circa due mesi consistita in una serie di riunioni, sopralluoghi sul sito e l’esame di tutta la documentazione. Nel reclamo la Escal, oltre a sollevare «l’illegittimità del provvedimento conclusivo impugnato», evidenzia anche «l’elevato grado di contraddittorietà della condotta tenuta dal commissario, il quale, sebbene in un primo tempo avesse ritenuto di dover eseguire degli approfondimenti finalizzati a sindacare l’iter logico-giuridico tenuto dal Comitato di gestione nella stesura della propria (stringata) motivazione, successivamente ed in maniera alquanto improvvisa, ha ritenuto di arrestare il procedimento adottando il provvedimento di diniego». In sostanza Formichetti non ha fatto altro che confermare il parere negativo del Comitato di gestione della riserva di Punta Aderci, definito dalla ditta di Foggia «carente di adeguata e sufficiente motivazione» e frutto di una valutazione «superficiale ed approssimativa».
Nel contenzioso si sono costituiti il Comune, rappresentato dall’avvocato Nicolino Zaccaria, Legambiente e Wwf con l’avvocato Francesco Paolo Febbo che, oltre a difendere l’operato del Comitato di gestione, «il cui parere negativo costituisce la logica conseguenza alle mancanze progettuali della Escal», sostengono anche l’inammissibilità ed improcedibilità del ricorso. (a.b.)
©RIPRODUZIONE RISERVATA .
Sono tutte tessere di un unico puzzle che ha per oggetto la difficile convivenza dell’area protetta con la zona industriale di Punta Penna. La Escal - rappresentata dagli avvocati Giacomo Cerullo e Edoardo Paolini - oltre al ricorso contro il parere negativo del Comitato di gestione, all’epoca presieduto dall’assessore Paola Cianci, ha anche presentato un reclamo contro il parere negativo rilasciato dal commissario ad acta Maurizio Formichetti. Quest’ultimo, nominato dal prefetto Armando Forgione il 19 agosto 2021, aveva confermato il diniego dopo una istruttoria durata circa due mesi consistita in una serie di riunioni, sopralluoghi sul sito e l’esame di tutta la documentazione. Nel reclamo la Escal, oltre a sollevare «l’illegittimità del provvedimento conclusivo impugnato», evidenzia anche «l’elevato grado di contraddittorietà della condotta tenuta dal commissario, il quale, sebbene in un primo tempo avesse ritenuto di dover eseguire degli approfondimenti finalizzati a sindacare l’iter logico-giuridico tenuto dal Comitato di gestione nella stesura della propria (stringata) motivazione, successivamente ed in maniera alquanto improvvisa, ha ritenuto di arrestare il procedimento adottando il provvedimento di diniego». In sostanza Formichetti non ha fatto altro che confermare il parere negativo del Comitato di gestione della riserva di Punta Aderci, definito dalla ditta di Foggia «carente di adeguata e sufficiente motivazione» e frutto di una valutazione «superficiale ed approssimativa».
Nel contenzioso si sono costituiti il Comune, rappresentato dall’avvocato Nicolino Zaccaria, Legambiente e Wwf con l’avvocato Francesco Paolo Febbo che, oltre a difendere l’operato del Comitato di gestione, «il cui parere negativo costituisce la logica conseguenza alle mancanze progettuali della Escal», sostengono anche l’inammissibilità ed improcedibilità del ricorso. (a.b.)
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