Centrale a biomasse il consiglio comunale boccia il progetto
Santa Maria Imbaro, delibera blindata per evitare ricorsi fiori sullo scranno del consigliere morto in aula
SANTA MARIA IMBARO. La centrale a biomasse in contrada Fattore non si farà. Lo ha deciso il consiglio comunale-fiume di giovedì sera che ha approvato una delibera blindata a eventuali ricorsi della proprietà della centrale, frutto della partecipazione unanime di maggioranza e opposizione.
Il documento si è avvalso della consulenza di esperti quali l’ingegnere Tommaso Giambuzzi, che ha fornito il quadro normativo di riferimento, il professore Federico Valerio, dell’Istituto di ricerca sul cancro di Genova e uno dei massimi esperti sulle biomasse in Europa, e il dottor Tommaso Pagliani, dell’istituto di ricerca Mario Negri Sud che ha redatto una relazione sule criticità di questo tipo di impianti.
Quella che doveva essere una battaglia persa contro l’insediamento di una centrale che avrebbe bruciato mais e liquami bovini a pochi metri da case, vigneti e campi coltivati a ulivi e ortaggi, si è trasformata in una vittoria salutata con soddisfazione soprattutto da parte dei tanti cittadini presenti al consiglio comunale straordinario. E nell’aula affollatissima di giovedì sera il pensiero è subito andato a Stefano Paone, il capogruppo della minoranza che lo scorso 4 ottobre p morto in seguito a un malore proprio durante il suo accorato intervento contro l’insediamento dell'impianto. Sul suo banco vuoto i colleghi consiglieri hanno deposto due mazzi di fiori.
In consiglio è stato letto per intero l’intervento che Paone non ha mai terminato. «La tutela dell’ambiente», aveva detto Paone, medico di famiglia nel paese oltre che consigliere, «è un impegno categorico non solo per noi, ma per le generazioni che verranno». A ricoprire il posto di Paone in consiglio è stata chiamata Imelda Lambertini.
Il sindaco, Nicola Romagnoli, ha espresso soddisfazione per «la piena convergenza di maggioranza e opposizione nel votare la delibera, un risultato che abbiamo ottenuto con caparbietà ed equilibrio e che assume un valore ancora più alto e nobile proprio in relazione alle drammatiche vicende accadute una settimana fa».
Soddisfatta anche l’associazione Nuovo Senso Civico, che ha svolto una parte integrante nell’informare amministratori e cittadini. «Questa esperienza rappresenta un modello esemplare di azione che può essere replicato in tutti i comuni e le realtà che subiscono simili attacchi alla loro salute e alla loro economia», sostiene il presidente Alessandro Lanci in una nota, «ci auguriamo che la bella pagina scritta da Santa Maria Imbaro sia solo la prima di un grande volume ispirato agli esercizi di democrazia».
Al successo della delibera contro l’impianto a biomasse, definito in contrasto con la vocazione agricola del territorio e insalubre, ha partecipato anche il vicino comune di Mozzagrogna che ha presentato puntuali e dettagliate osservazioni contro il progetto.
E sulla vicenda prende spunto anche Alex Caporale, consigliere dei Verdi nella giunta di Lanciano: «Chiedo al sindaco Mario Pupillo che si attivi in un tavolo di coordinamento tra i Comuni del comprensorio per impedire il proliferare selvaggio di industrie e tecnologie insalubri per ambiente e salute umana». Lo stesso progetto di Santa Maria Imbaro è in via di realizzazione a Lanciano, in contrada Villa Pasquini.
Daria De Laurentiis
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