Centrosinistra, nuova lite per Masciulli assessore

Marcello (Giustizia sociale) si astiene dal voto mentre Molino (Pd) lascia l’aula Ripercussioni in giunta: oggi il sindaco riassegna le deleghe, rischia Olivieri (Gs)

VASTO. «Il sindaco ha gratificato chi ha disatteso la fiducia dei cittadini restando ancorato alle vecchie logiche». Arriva da Gino Marcello, capogruppo di Giustizia sociale, l’affondo a Luciano Lapenna, criticato dai banchi della sua maggioranza per aver nominato assessore Luigi Masciulli, eletto nel 2011 nelle file del movimento civico e poi passato al Psi, guadagnandosi un posto in giunta. Lo strappo si è consumato in aula durante il dibattito sul conto consuntivo 2012 che ha registrato l’astensione di Marcello, l’uscita dall’aula di Domenico Molino (Pd) e il voto contrario delle minoranze.

Il documento è stato approvato con tredici voti favorevoli e otto contrari. Il pericolo del ritorno anticipato alle urne è stato scongiurato con il provvidenziale rimpasto della giunta, ma la maggioranza ha mostrato profonde crepe e lacerazioni interne. Insomma, le previsioni della vigilia sono state rispettate, così come hanno avuto conferma le voci che si rincorrevano nei corridoi del municipio e che parlavano di un centrosinistra in forte fibrillazione.

«Un sindaco al passo con i tempi e consapevole della disaffezione dei cittadini per la politica avrebbe dovuto avere un altro comportamento», è l’affondo di Marcello, che nell’annunciare l’astensione del suo gruppo consiliare ha sottolineato di «voler dare un forte messaggio di cambiamento. D’ora in avanti Giustizia Sociale vigilerà ancora di più e chiederà contezza di tutto quello che verrà fatto». Il capogruppo di Gs ha comunque ribadito il suo appoggio all’amministrazione comunale.

Resta da vedere che ripercussioni politiche avrà l’astensione di una componente della maggioranza non solo sulla ridistribuzione delle deleghe che il sindaco si accinge a fare e che verranno illustrate oggi , ma anche sulla presenza in giunta dell’assessore di Giustizia sociale, Mario Olivieri. «L’abbiamo messo in conto», chiosa Marcello durante una pausa del consiglio comunale.

Con un centrosinistra così frammentato, l’opposizione ha avuto buon gioco nel mettere in risalto le divisioni interne e le questioni irrisolte che hanno spinto Massimo Desiati (Progetto per Vasto) a chiedere le dimissioni del sindaco «sarebbe un atto d’amore per la città», ha sottolineato. Per Manuele Marcovecchio (Pdl) «il logorio della maggioranza sarà quotidiano, costante. Sento parlare da anni di crono-programma e di rilancio, ma assistiamo ogni giorno alle polemiche». E mentre Paola Cianci (Prc) difende a spada tratta l’amministrazione comunale («abbiamo riportato importanti risultati, come la Via Verde e il parco della costa teatina»), Mauro Del Piano (Sel) propone il ritiro in convento.

Anna Bontempo

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