Chiauci, diga a regime in poco più di un anno
Conclusa con successo la visita della commissione di collaudo. Torricella: «Nel 2026 sarà completata»
VASTO. Bandiera bianca per la diga di Chiauci. La recente visita ispettiva della commissione di collaudo si è conclusa in modo positivo. Prosegue dunque, secondo cronoprogramma, il soddisfacimento delle prescrizioni impartite dalla Direzione generale per le dighe e le infrastrutture idriche del ministero delle Infrastrutture e dei trasporti (Mit). La diga entro il 2026 sarà finalmente completata. Nel rispetto dei termini il Consorzio di bonifica Sud ha appaltato un anno fa gli ultimi lavori programmati con il Masterplan Abruzzo e Masterplan Molise per un valore complessivo di 15 milioni di euro. Ora il Consorzio di bonifica sud sta procedendo con i lavori di manutenzione ordinaria.
«Salvo imprevisti», dice il presidente del Consorzio, Nicolino Torricella, «non ci saranno ritardi. Fra poco più di un anno la diga andrà a pieno regime». Una notizia che ha suscitato la soddisfazione del territorio considerando che l'invaso è una risorsa idrica molto attesa da tutto il Vastese. «Le ultime verifiche», ha dichiarato Torricella, «hanno dato esito positivo. Nel 2026 la diga sarà piena e potrà finalmente garantire l’atteso ristoro. I lavori di ultimazione dell’invaso proseguono secondo cronoprogramma».
Nel 2023 il Consorzio ha proseguito nell’implementazione e realizzazione dei lavori di messa in sicurezza della diga mediante utilizzo dei fondi Fsc (Fondi per lo sviluppo e la coesione). Fino ad oggi è stato possibile immagazzinare nell’invaso artificiale, la quota autorizzata dal Mit-Direzione generale per le dighe e le infrastrutture idriche, un volume di circa 9 milioni di metri cubi di acqua. La scorsa estate la siccità ha messo a dura prova anche l'invaso. Il livello si era notevolmente abbassato. Il presidente Torricella era stato costretto a lanciare l'allarme. Fortunatamente la situazione al momento appare tranquilla. Prosegue l’impegno della Regione per l’autonomia idrica di tutto il territorio per garantire l’irrigazione delle aree agricole, per gli utilizzi industriali e per la destinazione idropotabile. Vista la grande carenza di acqua, la diga di Chiauci è considerata l’ancora di salvezza sia per il comparto industriale che agricolo e turistico oltre che per l’uso potabile. La diga ricade nei comuni di Pescolanciano, Civitanova del Sannio e Chiauci, in provincia di Isernia. Il progetto iniziale è stato finanziato dall’ex Cassa per il Mezzogiorno. I lavori della struttura, iniziati nel 1985, sono stati ultimati nel 1997. La capacità massima di invaso è di 15 milioni di metri cubi, mentre quella utile di regolarizzazione è di 13,55 milioni di mc. La quota di coronamento è posta a 764,30 metri sul livello del mare e l’altezza dello sbarramento è di 78 metri. (p.c.)
«Salvo imprevisti», dice il presidente del Consorzio, Nicolino Torricella, «non ci saranno ritardi. Fra poco più di un anno la diga andrà a pieno regime». Una notizia che ha suscitato la soddisfazione del territorio considerando che l'invaso è una risorsa idrica molto attesa da tutto il Vastese. «Le ultime verifiche», ha dichiarato Torricella, «hanno dato esito positivo. Nel 2026 la diga sarà piena e potrà finalmente garantire l’atteso ristoro. I lavori di ultimazione dell’invaso proseguono secondo cronoprogramma».
Nel 2023 il Consorzio ha proseguito nell’implementazione e realizzazione dei lavori di messa in sicurezza della diga mediante utilizzo dei fondi Fsc (Fondi per lo sviluppo e la coesione). Fino ad oggi è stato possibile immagazzinare nell’invaso artificiale, la quota autorizzata dal Mit-Direzione generale per le dighe e le infrastrutture idriche, un volume di circa 9 milioni di metri cubi di acqua. La scorsa estate la siccità ha messo a dura prova anche l'invaso. Il livello si era notevolmente abbassato. Il presidente Torricella era stato costretto a lanciare l'allarme. Fortunatamente la situazione al momento appare tranquilla. Prosegue l’impegno della Regione per l’autonomia idrica di tutto il territorio per garantire l’irrigazione delle aree agricole, per gli utilizzi industriali e per la destinazione idropotabile. Vista la grande carenza di acqua, la diga di Chiauci è considerata l’ancora di salvezza sia per il comparto industriale che agricolo e turistico oltre che per l’uso potabile. La diga ricade nei comuni di Pescolanciano, Civitanova del Sannio e Chiauci, in provincia di Isernia. Il progetto iniziale è stato finanziato dall’ex Cassa per il Mezzogiorno. I lavori della struttura, iniziati nel 1985, sono stati ultimati nel 1997. La capacità massima di invaso è di 15 milioni di metri cubi, mentre quella utile di regolarizzazione è di 13,55 milioni di mc. La quota di coronamento è posta a 764,30 metri sul livello del mare e l’altezza dello sbarramento è di 78 metri. (p.c.)