L'INCHIESTA
Chieti, a 81 anni sotto accusa per abusi sessuali
L’anziano bacia e palpeggia una 16enne che gli sta pulendo casa, poi la molesta al telefono: lei lo denuncia alla polizia
CHIETI. A 81 anni è finito sotto accusa per violenza sessuale perché ha baciato e palpeggiato la ragazza sedicenne che gli stava pulendo casa. A inguaiare il teatino Antonio S., difeso dall’avvocato Vittorio Supino, ci sono anche due registrazioni audio fatte dalla vittima, perché l’indagato l’avrebbe molestata persino telefonicamente, nonostante lei gli avesse detto chiaramente che era minorenne. L’adolescente, assistita dall’avvocato Marco Femminella, è stata ascoltata dal giudice Andrea Di Berardino qualche giorno fa e ha confermato in aula le accuse.
L’episodio risale allo scorso 19 giugno ed è avvenuto a Chieti. La ragazzina raggiunge l’abitazione del pensionato per sostituire la madre, che lavora come collaboratrice domestica ma che quel giorno ha un altro impegno. All’inizio, all’interno dell’appartamento, c’è anche il figlio del padrone di casa. L’anziano aspetta di rimanere solo con la ragazzina: i complimenti nei confronti di quest’ultima si trasformano presto in frasi oscene. Lei è imbarazzata: prova a respingere gli approcci, ma l’81enne si fa sempre più insistente. A un certo punto, l’indagato abbraccia «repentinamente» la vittima, «stringendola a sé e costringendola a subire atti sessuali consistiti, tra l’altro, in baci sul collo e palpeggiamenti».
La vittima non sa come comportarsi: in un primo momento continua a pulire casa, poi decide di andare via con un’ora di anticipo rispetto agli accordi, temendo che lo scenario possa ulteriormente peggiorare. Prima di lasciare l’abitazione, però, riesce a registrare con il cellulare l’ultimo minuto di conversazione con l’anziano.
Una volta tornata a casa, la sedicenne racconta tutto ai familiari. Piange ed è ancora sotto choc: mai avrebbe immaginato di trovarsi in una situazione del genere. Ecco perché, insieme ai genitori, decide di andare fino in fondo e di presentare una denuncia davanti ai poliziotti della squadra volante di Chieti. La giovane deposita anche una registrazione di una telefonata, successiva all’aggressione sessuale avvenuta nell’appartamento, in cui l’anziano continuava con le proposte indecenti. Il numero della ragazza è riuscito a ottenerlo con uno stratagemma. "Non so dove ho messo il cellulare", aveva detto all’adolescente il giorno in cui si erano verificati gli abusi, "per favore fammi uno squillo così lo ritrovo".
Venerdì scorso si è svolto l’incidente probatorio, chiesto dal sostituto procuratore Marika Ponziani per cristalizzare prove, da utilizzare poi durante l’eventuale dibattimento, che l’incedere del tempo potrebbe mettere a rischio. Ora il fascicolo torna in procura: a breve potrebbe essere firmata la conclusione delle indagini preliminari. Non è da escludere che l’indagato scelga un rito alternativo, come l’abbreviato o il patteggiamento.
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